La commissione Ambiente del Parlamento europeo chiede regole più severe per limitare l’uso dei gas fluorurati contenuti nei sistemi di refrigerazione e condizionamento.
Zanoni: “Passo avanti nella lotta alle emissioni di CO2 ma si poteva osare di più. Le alternative ci sono e vanno incentivate al massimo se vogliamo ridurre le emissioni di CO2 dell’80-95% entro il 2050”
Ieri nel tardo pomeriggio a Bruxelles la commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha approvato un’importante relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui gas fluorurati HFC a effetto serra. Si tratta di gas contenuti nei sistemi di refrigerazione, negli impianti di condizionamento e come agenti isolanti nelle schiume per l’isolamento termico. L’eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI ha commentato: “Con questo testo vogliamo limitare al massimo l’uso di questi gas. Si tratta di un passo in avanti nella lotta alle emissioni di CO2 in Europa anche se avrei preferito una presa di posizione più dura nei confronti di questi gas che minacciano l’ambiente e un incentivo ancora maggiore alla valide alternative che molte piccole e medie imprese italiane ed europee stanno sviluppando”.
Si tratta di gas utilizzati nei sistemi di refrigerazione, nei supermercati e sui mezzi di trasporto, per la conservazione di cibi e medicinali con il minimo spreco; negli impianti di condizionamento dell’aria, per garantire comfort e sicurezza in uffici, abitazioni, ospedali, negozi, scuole, e così via; come agenti isolanti nelle schiume per l’isolamento termico ad alte prestazioni, per il risparmio di energia.
La relazione approvata in commissione ENVI, e che adesso passerà al vaglio dell’intero Parlamento europeo, alza la barra delle limitazioni all’utilizzo di questi gas fluorurati. Viene introdotta una tassa di assegnazione per l’utilizzo delle quote di HFC pari a 30 euro per tonnellata di CO2. Poi programmi di recupero più all’avanguardia di apparecchi contenenti questi gas, misure precauzionali minime per gli operatori ed estensione del campo di applicazione del regolamento Ue a tutte le apparecchiature mobili.
“Fortunatamente sono attualmente disponibili sul mercato, e sono già in uso, alternative sostenibili, che si sono cioè dimostrate sicure ed efficienti sotto il profilo energetico e dei costi – attacca Zanoni – Tali alternative saranno in grado di sostituire quasi tutte le nuove apparecchiature contenenti HFC, nell’immediato e nel prossimo futuro”. Secondo l’eurodeputato, “la graduale eliminazione dell’utilizzo degli idrofluorocarburi contribuirà a promuovere una crescita sostenibile, stimolare l’innovazione e ricompensare le aziende europee che hanno investito nelle tecnologie ecologiche”.
A questo proposito, Zanoni parla dell’esperienza danese come un esempio eccellente. “In Danimarca, il divieto imposto sui gas fluorurati una decina di anni fa ha stimolato gli investimenti e l’innovazione, recando vantaggi a numerose piccole e medie imprese che oggi sono ormai mature e continuano a estendere la portata delle loro attività al di fuori dei confini nazionali. Attraverso un’ambiziosa leadership globale, l’Europa può conservare la sua competitività nel settore delle tecnologie innovative di refrigerazione, raffreddamento e riscaldamento, in linea con una gestione dell’ambiente efficace”.
Zanoni ricorda anche come “la risoluzione del Parlamento europeo del 14 settembre 2011 su un approccio globale per le emissioni antropogeniche dannose per il clima e diverse dal CO2 ha esortato a ridurre rapidamente la produzione e il consumo di idrofluorocarburi all’interno dell’Unione europea”.
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