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Divieto galline ovaiole in batteria

Bruxelles, 9-01-2012

Entrato in vigore il 1 gennaio il divieto degli allevamenti avicoli intensivi. Andrea Zanoni: “L’Italia si adegui subito alla normativa comunitaria. L’assessore veneto Manzato la smetta di chiedere deroghe”. “Bene il divieto di allevare galline ovaiole in batteria. Ma perché l’Italia non si è ancora conformata alla normativa Ue?”. Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, plaude all’entrata in vigore del divieto comunitario di allevare galline nella cosiddette “batterie”, ovvero gabbie singole di pochi decimetri quadrati che ne impediscono ogni tipo di movimento.

Dal primo gennaio 2012 entra in vigore il divieto comunitario degli allevamenti intensivi in batteria delle galline ovaiole in tutta Europa in virtù della Direttiva europea 74 del 1999. Tuttavia la LAV (Lega anti vivisezione) esprime “preoccupazione” per l’emendamento alla Legge Comunitaria 2011 recentemente presentato dal governo italiano in tema di commercializzazione delle uova, che alleggerisce tale normativa. Nel dettaglio, viene introdotta “la non sanzionabilità di molte violazioni nella filiera ovaiola (dall’allevamento alla vendita), la cancellazione dell’aggravante per i soggetti che ripetono le violazioni, e una sanatoria per le diciture facoltative in contrasto col Regolamento sulla etichettatura delle uova”.

“Ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo dell’Italia, ereditato dal precedente Governo, di bypassare la normativa europea – attacca Zanoni – E’ da dodici anni che si parla di questo divieto, quindi mi sembra evidente che Governo e allevatori hanno avuto tutto il tempo per prepararsi alla nuova normativa”. L’Eurodeputato esprime tuttavia “vicinanza a tutti gli allevatori scrupolosi che hanno investito per convertire i loro allevamenti nel rispetto sia del benessere dei loro animali che della legge”.

“La richiesta di contributi all’Ue e di una deroga fatta dall’assessore veneto Manzato  è l’ennesima dimostrazione di allergia alla legalità della Giunta Zaia – aggiunge Zanoni – La Regione Veneto deve imparare una volta per tutte che la legge italiana ed europea va rispettata ed applicata”. Zanoni mette in guardia Manzato che in caso di mancato rispetto del divieto, l’Ue potrebbe sanzionare l’Italia con pesanti multe. “Ma forse la Giunta Zaia, dopo la caccia in deroga, c’ha fatto il callo”, afferma Zanoni.

“Mi sono occupato della questione all’intergruppo sul benessere degli animali al Parlamento europeo – spiega l’Eurodeputato – Purtroppo l’Italia è tra i Paesi ancora fuorilegge, questo vuol dire che milioni di povere galline sono costrette a vivere in uno spazio più piccolo di un foglio di carta con ventilazione e luce forzata per aumentare la produzione”. Secondo Zanoni si tratta di “una tortura che non può durare più nemmeno un giorno”. 

“Seguirò l’adeguamento legislativo dell’Italia, e della Regione Veneto, da Bruxelles – conclude il leader animalista – e non esiterò a chiedere l’intervento della Commissione europea in caso di continua violazione dei nostri allevamenti”.

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