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Discarica Vianelle: una minaccia per la falda acquifera

In arrivo anche i famigerati rifiuti delle bonifiche dei siti contaminati.
Zanoni (eurodeputato IDV): “Sono troppe le discariche che in Veneto hanno inquinato le falde acquifere. Pieno appoggio al comune di Marano Vicentino che ricorre al Consiglio di Stato contro l’autorizzazione provinciale della discarica.”

 

 

Il 30 aprile scorso la Provincia di Vicenza ha autorizzato il conferimento di rifiuti speciali nella discarica dell’ex cava Vianelle, ubicata a Marano Vicentino, avente un potenziale di volume residuo pari a tre milioni 138 mila metri cubi, ampliando la tipologia dei rifiuti che potranno essere portati all’interno dai 18 tipi del 2005 ai 60 attuali.

Tra i vari rifiuti autorizzati anche i fanghi di varia provenienza, rifiuti da fonderie, miscele bituminose, ceneri e soprattutto i famigerati rifiuti provenienti dalle bonifiche dei siti inquinati.
Il Sindaco di Marano Vicentino, Piera Moro, ha annunciato di voler presentare ricorso al Consiglio di Stato contro l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia, mentre Legambiente ha lanciato una raccolta firme per difendere la falda acquifera sottostante il sito Vianelle. Anche il Comune di Thiene presenterà ricorso al Consiglio di Stato.

La falda in questione è la fonte di approvvigionamento idrico di ben 26 Comuni vicentini e padovani, con un bacino di 800 mila persone; nel raggio di poche centinaia di metri ci sono i pozzi di prelevamento dell’acquedotto di Marano, Thiene, Zanè e a sud il pozzo di Molina di Malo.

Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare ha affermato: «Un danneggiamento del manto di protezione della discarica comporterebbe inevitabilmente una perdita di percolato direttamente in falda acquifera. Fenomeni sismici, purtroppo sempre più frequenti, ma anche gli effetti degli anni, possono compromettere le guaine di contenimento riversando migliaia di ettolitri di percolato con conseguenze incontrollabili. In Veneto, esistono troppi casi di contaminazione delle falde acquifere dai reflui da discariche che hanno visto le pubbliche amministrazioni pagare milioni di euro sia per le bonifiche sia per nuove reti acquedottistiche in sostituzione dei pozzi contaminati Ora più che mai la storia ci insegna che queste discariche non si possono realizzare sopra le falde acquifere. Sostengo il ricorso dell’amministrazione di Marano perché ritengo che l’ex cava non è  assolutamente il luogo idoneo per far sorgere un sito di conferimento dei rifiuti, tanto meno speciali. Ciò che dovrebbe preoccupare di più i cittadini sono i rifiuti provenienti dalle bonifiche di siti contaminati, come quelli della immane bonifica della ex Sisas di Pioltello, che a tonnellate stanno arrivando i diverse discariche del Veneto, rifiuti a rischio perché potenzialmente pericolosi, una partita di questo rifiuto è sotto sequestro da un anno e mezzo nelle discarica Geonova di Istrana, avendo l’Arpav accertato un contenuto di benzoapirene (sostanza cancerogena) oltre i limiti consentiti. Il caso Vianelle ha l’aspetto di un affare della lobby dei cavatori, evidentemente spalleggiata da ex amministratori della Provincia ora commissariata».

L’Onorevole Zanoni  ha citato anche la Direttiva Acque 2000/60/CE: «La Comunità Europea ha espressamente previsto la tutela dell’acqua – ha dichiarato Zanoni – fissando regole per la protezione dei bacini idrici e delle falde acquifere. Entro il 2015 gli Stati membri dovranno inserire nei piani di gestione dei bacini idrografici un programma di misure per garantire il buono stato delle acque sotterranee. A marzo di quest’anno la Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia per chiedere il rispetto della Direttiva essendo l‘Italia inadempiente. La situazione dei bacini idrici nel Nord Est italiano è precaria ed in Pianura Padana l’ acqua di falda più superficiale è diventata un mare chimico, proprio per questo valuterò di portare all’attenzione della Commissione europea il preoccupante progetto della discarica di Vianelle».

 

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