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Delocalizzazione della Ditec: l’eurodeputato Zanoni continua a battersi per i lavoratori

Bruxelles, 13-02-2012

Ulteriore lettera questa volta indirizzata ad Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea. “La disoccupazione ormai sta assumendo rilevanti dimensioni a livello europeo”.
L’eurodeputato Andrea Zanoni continua ad occuparsi della vicenda dei 90 lavoratori dello stabilimento della Ditec di Quarto d’Altino (VE), che rischiano di perdere il posto a seguito della decisione dalla proprietà, la multinazionale Assa Abloy, di trasferire la produzione in Repubblica Ceca e in Cina.
Dopo la lettera inviata lo scorso 25 gennaio a László Andor, commissario europeo responsabile per le Politiche dell’occupazione, ora l’esponente di Italia dei Valori torna a cofirmare assieme ai colleghi Debora Serracchiani (Pd), Mara Bizzotto e Giancarlo Scottà (Lega Nord) una nuova missiva, questa volta indirizzata ad Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea.
Zanoni confida, infatti, in una risposta europea nel contrastare il fenomeno sempre più preoccupante della disoccupazione crescente in tutta Europa. “Sono ben conscio che, in base al principio di sussidiarietà, questa problematica è soprattutto di competenza degli Stati membri – afferma Zanoni – ma ritengo che la Commissione europea, detentrice del potere di iniziativa legislativa in Europa, può essere la chiave di volta nel proporre soluzioni politiche per combattere la disoccupazione crescente in tante regioni europee soprattutto in tempi di crisi”.
Nella lettera inviata al commissario Tajani si legge: “Di fronte all’impotenza dei singoli stati membri nel gestire un fenomeno come quello della globalizzazione, è necessario dare una risposta europea: occorre stabilire a livello UE norme rigorose, improntate alla difesa del proprio territorio e del tessuto connettivo imprenditoriale che crea ricchezza e penalizzare, disincentivare fortemente quelle imprese che delocalizzano seguendo una logica speculativa di mero, cinico profitto”.
L’on. Zanoni auspica che il vice presidente si renda disponibile ad accogliere le giuste istanze dei lavoratori che si stanno battendo per il sacrosanto diritto a conservare il proprio posto di lavoro, tanto più che l’azienda veneziana, negli ultimi anni, ha incrementato il proprio fatturato, raggiungendo un buon posizionamento sul mercato, proprio grazie alla professionalità delle maestranze che oggi si trovano nello sconforto più totale.

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