L’eurodeputato Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea per denunciare il grave caso di inquinamento da tetracloroetilene verificatosi nel comune veronese. “L’Ue spinga le autorità locali a maggiori e più puntuali controlli. Con l’acqua pubblica non si scherza”
“L’Ue si occupi dei gravi casi di inquinamento da tetracloroetilene delle reti idriche pubbliche come accaduto a Negrar in provincia di Verona a fine luglio, incentivando anche maggiori e più frequenti controlli da parte delle autorità competenti”. Lo chiede con un’interrogazione alla Commissione europea Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. “La qualità dell’acqua che scorre dai nostri rubinetti deve essere una priorità per le autorità locali come per quelle europee perché di mezzo c’è la salute di milioni di cittadini”.
Zanoni denuncia in Europa il caso di Ardizzano e San Vito nel comune di Negrar (VR) dove il 30 luglio 2013 sono state riscontrate concentrazioni oltre i limiti di legge di tetracloroetilene (PCE) da parte del Servizio Igiene, Alimenti e Nutrizione dell’ULSS (Unità Locale Socio Sanitaria) n. 22 di Bussolengo (VR).
“Parliamo di una falda acquifera che serve un acquedotto con ben 18.000 utenze dove sono state rinvenute percentuali oltre il limite di legge di un solvente chimico altamente volatile impiegato a livello industriale per sgrassare i metalli, nelle lavanderie a secco, nell’industria chimica e in quella farmaceutica – spiega Zanoni – Visto che non si tratta di un caso isolato (VEDI NOTE) ritengo fondamentale che le autorità locali facciano il massimo per chiarire la fonte di tali contaminazioni nonché prevedere analisi a campione più frequenti di quelle attuali”.
L’eurodeputato ha anche chiesto a Bruxelles “se siano stati rilevati dati analoghi anche in altre aree dell’UE” per meglio comprendere le cause di una simile contaminazione.
NOTE
L’ULSS 22 di Bussolengo (VR) ha rilevato concentrazioni di tetracloroetilene (PCE) ad Ardizzano e San Vito nel comune di Negrar (VR) pari rispettivamente a 11,1 µg/l (microgrammi per litro) e 11,9 µg/l, ovvero superiori al limite di legge di 10 µg/l. Il sindaco del comune di Negrar ha vietato ai cittadini di bere l’acqua o di utilizzare la stessa per preparazioni alimentari che ne prevedessero un’alta concentrazione, divieto restato in vigore per due giorni.
Nei primi mesi del 2013 era già stata riscontrata la contaminazione da tetracloroetilene (PCE) di una falda acquifera superficiale nella Bassa Valpantena che ha coinvolto i comuni di Poiano, Quinto e Santa Maria in Stelle (VR); in questo caso l’inquinamento, che ha interessato pozzi privati utilizzati in agricoltura, ha raggiunto livelli allarmanti anche pari a 600 µg/l, ovvero pari a 60 volte il limite di legge.
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