Record europeo per l’Italia di procedure d’infrazione aperte (106), soprattutto in campo ambientale (29). L’eurodeputato Andrea Zanoni: “Il Governo spinga le regioni meno virtuose a rispettare le norme Ue. Basta alle amministrazioni che legittimano le violazioni”
“Se l’Italia è maglia nera d’Europa è perché governi italiani precedenti e molte amministrazioni regionali attuali hanno considerato e continuano a considerare le normative europee come un optional. Se il Ministro Moavero vuole davvero cambiare rotta, allora spinga concretamente Governo e Regioni ad attuare alla lettera le direttive Ue, a partire da quelle ambientali, le più ignorate e calpestate nel nostro paese”. Lo dice Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, commentando l’audizione del Ministro per gli Affari europei Enzo Moavero e del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando dinanzi alle commissioni Politiche comunitarie e Ambiente della Camera sulle politiche di indirizzo europeo sulle tematiche ambientali.
“L’esempio lampante è dato dalla guerra che ogni anno molte amministrazioni regionali scatenano alla direttiva 2009/147/CE Uccelli sulla caccia in deroga. Ogni anni Regioni compiacenti come il Veneto di Luca Zaia cercano di fare un regalo alla lobby ingorda dei cacciatori violando sistematicamente le norme europee e sfidando Bruxelles con dichiarazioni sprezzanti al limite della provocazione – incalza Zanoni – Finché continueranno simili comportamenti, che non solo violano il diritto europeo ma legittimano questa violazione, l’Italia continuerà ad essere esposta al rischio di procedure d’infrazione e delle pesanti sanzioni economiche che ne conseguono”.
“Proprio in campo ambientale l’Italia da il peggio di se, con 29 infrazioni aperte su 106 totali. Per questo invito il Ministro Orlando a richiamare personalmente all’ordine quelle amministrazioni regionali più restie a rispettare la legge italiana ed europea”, conclude l’eurodeputato.
BACKGROUND
Con 106 procedure d’infrazione alle normative europee, l’Italia è prima nella lista nera dei Paesi Ue ed è il ministero dell’Ambiente ad aver raccolto il maggior numero di procedure contandone 29, pari al 28% del totale.
Il Ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero, in audizione assieme al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando dinanzi alle commissioni Politiche comunitarie e Ambiente della Camera sulle politiche di indirizzo europeo sulle tematiche ambientali, ha detto: “Talvolta costano meno gli interventi preventivi rispetto al pagamento di sanzioni ma c’è una irragionevolezza amministrativa, anche a livello locale, nel non mettersi in regola che impatta anche sul benessere e la salute delle persone”. “Presenteremo a breve una legge bis europea e di delegazione europea per far fronte a tutte le procedure” ha assicurato Moavero rilevando che “siamo gravemente inadempienti e la coscienza deve rimordere nei confronti dei cittadini» perché in molti casi «hanno conseguenze sulla salute.
Per il Ministro Orlando, “l’obiettivo numero uno è azzerare le procedure” su un lungo elenco che va dal danno ambientale alle discariche, dalle sostanze pericolose alla pulizia dell’acqua, dalla gestione dei rifiuti alla caccia. “Se vediamo gli scogli che abbiamo di fronte capiamo le difficoltà da affrontare. Una è il rapporto con le Regioni e con altri ministeri, anche per la divergenza di obiettivi che questi ultimi si danno quindi occorre mettere in campo un coordinamento forte a livello regionale anche per il forte peso politico di alcune aree metropolitane. Quindi bisogna vedere come riordiniamo i poteri per decidere meglio, per risolvere l’equilibrio fra centro e periferia che manca su alcune competenze”.
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