Venezia, 14 dicembre 2021
“Bene i progetti per contrastare il caporalato, ma dobbiamo aumentare i fondi e rafforzare i controlli se davvero vogliamo eliminare questa piaga che la pandemia ha ulteriormente aggravato”. È quanto dichiarano i consiglieri del Partito Democratico Andrea Zanoni, Francesca Zottis e Anna Maria Bigon commentando i numeri dell’Osservatorio sul caporalato della Fondazione Fai Cisl Veneto, che parlano di circa seimila lavoratori ‘a rischio’, in particolare nella provincia di Verona.
“È una situazione pesante e che non riguarda soltanto l’agricoltura, come testimonia l’inchiesta che ha coinvolto alcuni subappalti di Fincantieri, ma certo il fenomeno nei campi è quello più evidente, con vittime soprattutto lavoratori immigrati, spesso privi di permesso di soggiorno e quindi più facilmente ricattabili. Le denunce vanno incoraggiate, ben venga il numero verde per le segnalazioni, ma chiediamo anche un maggior impegno da parte delle istituzioni, investendo più risorse nella promozione della legalità e togliendo eventuali finanziamenti pubblici alle aziende coinvolte in episodi di sfruttamento. Inoltre la Regione potrebbe costituirsi parte civile nei processi per caporalato, sarebbe un segnale molto forte”.
“Servono più controlli perché è un fenomeno che sta galoppando – avverte Zanoni – Anche a Paese, dove abito, continuo a vedere squadre di decine di giovani immigrati alle prese con le potature dei vigneti di Prosecco: mi chiedo se le autorità stiano facendo i dovuti controlli per evitare altri casi di sfruttamento”.