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Cemento sul vigneto ultracentenario a Godega di Sant’Urbano (TV). Zanoni: «Zaia fermi questo nuovo scempio»

Il Comune di Godega di Sant’Urbano ha cambiato la destinazione d’uso da agricola a edificabile dei fondi Zercol, Talpon e Talponet in cui sorgono vitigni accatastati in epoca Napoleonica. Italia Nostra è ricorsa alla Soprintendenza per fermare il provvedimento. L’eurodeputato Andrea Zanoni (IdV): «Appoggio l’associazione ambientalista: si vogliono cancellare un pezzo fondamentale della storia della Marca e del territorio seppellendoli sotto una colata di cemento»

 L’Amministrazione comunale di Godega di Sant’Urbano (TV) ha approvato un provvedimento per cambiare la destinazione d’uso dei fondi Zercol, Talpon e Talponet da agricoli a edificabili. Al posto dell’ultracentenario vigneto in località Baver nella frazione di Pianzano potrebbero sorgere condomini e bifamigliari.

 Italia Nostra ha chiesto alla Sovrintendenza che intervenga per riconfermare il sito di primaria importanza e scongiurare in tal modo uno scempio che porterebbe alla morte lo storico vigneto e tutto l’impianto arboreo presente. I tralci di vite di antiche varietà come verdiso,  clinto e bianchetta sono sostenuti da oltre cento esemplari di gelsi, aceri e olmi molto vecchi che non avrebbero scampo.

 I vitigni risalgono al Medioevo e sono già presenti nel catasto napoleonico. A pochi passi si trova la duecentesca chiesetta di San Biagio che, con il borgo Baver, è sottoposta ai vincoli della Sovrintendenza.

 L’eurodeputato e membro della Commissione ENVI, Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare Andrea Zanoni esprime piena solidarietà a Italia Nostra: «Il provvedimento approvato è vergognoso e darò il mio sostegno alle iniziative messe in campo dall’associazione ambientalista per bloccarlo. Siamo di fronte ad un atto che, se realizzato, sarà l’ennesima ferita che le amministrazioni provocano al territorio già gravemente danneggiato. L’Europa ci ha imposto di cambiare rotta, scrivendo la parola fine a nuove cementificazioni con la relazione Gerbrandy, approvata dal Parlamento Europeo a fine maggio dello scorso anno. Con una Road Map ha imposto di porre un freno al consumo del territorio arrivando entro il 2050 ad uno stop definitivo dell’edificazione e dell’asfaltatura di territorio agricolo e naturale».

 Ad agosto scorso il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia aveva dichiarato la necessità di mettere un freno alla cementificazione del territorio sia per quanto riguarda i capannoni industriali che per le lottizzazioni residenziali. « È proprio arrivato il momento per trasformare quelle parole in fatti – ha concluso Zanoni – Mi rivolgo al Presidente Zaia affinché impedisca che venga portato a termine quest’attentato all’ambiente. Non si può permettere che il nostro patrimonio storico, agricolo e ambientale venga seppellito sotto metri cubi di cemento».
 
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