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Cava Morganella sottofalda. Zanoni: “Si scopra cosa c’è sepolto nel fondo della cava”

Cava Morganella sottofalda: “Invece di stendere il tappeto rosso ai cavatori si scopra cosa c’è sepolto nel fondo della cava”. Andrea Zanoni (IdV) continua ad occuparsi della cava sottofalda più grande d’Europa anche da Bruxelles

La cava Morganella è tornata alla ribalta in questi giorni a seguito del consiglio comunale di ieri, martedì 10 aprile dove è stata approvata una mozione che prevede entrate per 9 milioni di euro dai cavatori in cambio di nuove escavazioni così come richiesto da una A.T.I. (associazione temporanea di impresa) costituita da Biasuzzi, Calcestruzzi e SuperBeton. Si tratta si un progetto che prevede l’estrazione di 6,4 milioni di metri cubi di ghiaia per i prossimi 14 anni, consentendo di scavare in falda fino a 65 metri di profondità, in una cava lunga 1 chilometro e larga 500 metri, dove vi entrerebbe addirittura per ben 44 volte la cattedrale di San Pietro.
“E’ uno vero e proprio scempio del territorio, in particolare delle falde acquifere perché con questo nuovo approfondimento della cava, di fatto si consente la messa in comunicazione di più falde, quella superiore che ormai è diventata un mare chimico, acqua nemmeno più utilizzabile per gli allevamenti di animali, con le falde più profonde, contribuendo così ad inquinare anche quelle acque che ora arrivano tramite gli acquedotti ai nostri rubinetti” ha affermato Andrea Zanoni, eurodeputato IDV e presidente di Paeseambiente che da anni si sta battendo per la chiusura della cava.

“Trovo sia gravissimo che un Consiglio comunale stenda il tappeto rosso ai cavatori ed avvalli una simile convenzione perché va a danno di tutti i cittadini e solo a vantaggio dei cavatori e delle casse del Comune di Ponzano”.

“Al sindaco Granello, ora anche segretario provinciale della Lega, chiedo di verificare la tipologia di alcuni materiali ancora indefiniti che giacciono sotto metri di acqua sul fondo della cava, com’è stato rilevato dagli ultimi sondaggi effettuati con degli ecoscandagli dalla Provincia di Treviso.
Zanoni rincara la dose: “Con l’attuale crisi dell’edilizia mi chiedo a che cosa serva scavare ancora tutta questa ghiaia. Porterò la questione della cava Morganella in Commissione europea perché non è giusto che per acconsentire all’estrazione di materiale inerte si possa mettere a repentaglio un bene fondamentale come la falda acquifera. La Commissione europea tra l’altro ha appena inviato un parere motivato all’Italia perché non rispetta la Direttiva Acque, la 2000/60/CE, proprio perché non vengono attuati i piani di gestione dei bacini idrografici che dovrebbero consentire di mantenere le acque sotterranee in buono stato”.
Zanoni sottolinea di essere più volte intervenuto a difesa delle falde, sia in Parlamento europeo sia nella Commissione Ambiente di cui fa parte e anche in questa occasione torna a ribadire che “La Pianura Padana è un’area ricchissima di acqua dolce, ma sempre più povera di acqua potabile a causa dell’inquinamento e delle troppe cave a falda affiorante come la cava Morganella”.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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