“Quello dell'esposizione ai campi elettromagnetici è un problema che nel tempo, favorito dalle rapide evoluzioni tecnologiche, sta assumendo sempre maggior delicatezza. Proteggere la salute dei
lavoratori e della popolazione, assicurare la tutela
dell'ambiente e del paesaggio, promuovere l'innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettromagnetici, sono le vie maestre da intraprendere. Eppure il Governo Meloni sta aprendo una strada che rischia di andare in tutt'altra direzione”.
A dirlo i consiglieri regionali del PD Veneto, Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, che hanno presentato una mozione sul tema.
“Con questa mozione – spiegano – chiediamo che il Consiglio regionale impegni la Giunta ad intervenire per scongiurare provvedimenti di governo che, stando a quanto emerge, innalzerebbero i limiti di esposizione consentiti, abbassando dunque di gran lunga la difesa dalle conseguenze dannose. Tutto questo mentre la Svezia viene indicata a livello internazionale come modello da seguire, visto che in questo Paese si riconoscono come disabili le persone che soffrono
di elettro-ipersensibilità”.
La mozione chiede dunque che la Giunta si impegni a chiedere al Governo di non innalzare i limiti da 6 a 24 V/m e di calcolarli come media nei 6 minuti e non nell'arco delle 24 ore, “un tempo di valutazione – concludono Zanoni e Bigon – che inevitabilmente diluisce la portata dei picchi di emissioni e diminuisce di conseguenza le tutele sanitarie ed ambientali”.