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Amministrazione Tosi censura immagini anti caccia

Andrea Zanoni critica decisione amministrazione Tosi di non autorizzare l’affissione di poster raffiguranti animali uccisi da cacciatori: “Censura ingiustificabile. I veronesi hanno il diritto di vedere le conseguenze della caccia”.
“La censura delle immagini di animali uccisi dai cacciatori decisa dal sindaco di Verona Flavio Tosi è ingiustificabile e pretestuosa”, afferma Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e Presidente della LAC (Lega Abolizione Caccia) Veneto. “Esprimo tutta la mia solidarietà agli amici del Movimento Vegetariano No alla Caccia. L’opinione pubblica deve essere messa al corrente dei tormenti, delle atrocità e dei massacri di milioni di creature pacifiche e innocenti che vengono fatti ogni giorno nei nostri campi e boschi”.

La giunta comunale di Verona ha negato al Movimento Vegetariano No alla Caccia l’autorizzazione a mostrare le immagini delle conseguenze della caccia perché giudicate “troppo crudeli” dal Sindaco Flavio Tosi, presidente di Federcaccia Veneto, e dalla sua giunta. Si tratta delle stesse immagini esposte in pubblico alla manifestazione nazionale anti caccia di Torino del 17 settembre scorso e alla marcia della pace di Assisi del 25 settembre.

“Come scrive giustamente il Movimento, si può ferire un animale con pallottole che lacerano le ossa e le viscere dell’animale, si può ucciderlo, squartarlo, farlo a pezzi, ma tutto deve essere fatto senza che nessuno veda”, attacca Zanoni. “Questa decisione della Giunta Tosi è lesiva della libertà di espressione e della libertà della popolazione di essere informata di che cosa sta accadendo a sua insaputa, della violazione delle leggi nazionali ed europee fatta solo a vantaggio della lobby più ingorda ed estremista dei cacciatori”.

Zanoni conclude: “La Giunta Zaia, dello stesso colore politico di quella veronese, ha approvato anche quest’anno una scandalosa delibera che permette la caccia in deroga a sei specie protette in tutto il resto d’ Europa e gran parte d’Italia, dove chi le caccia viene considerato e perseguito come bracconiere”. E tutto questo, conclude Zanoni, “nonostante la sentenza dell’11 novembre 2010 della Corte di Giustizia Europea che ci ha già condannati proprio per la caccia in deroga in Veneto degli anni scorsi. Ora la popolazione potrebbe addirittura essere chiamata a pagare le multe che l’Ue rischia di infliggerci”.

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