Treviso, 12-12-2011
Andrea Zanoni plaude alla decisione del Governo Monti: “Ora Muraro ha finito di fare feste e festini coi soldi dei contribuenti”. “E la “reggia” di Sant’Artemio vada a cittadini e associazioni”. “L’abolizione delle Province è anche una vittoria dell’Italia dei Valori che più volte ha portato la proposta in Parlamento, senza ottenere però i voti necessari, e che qualche mese fa ha promosso una raccolta firme che ha riscosso molto successo fra i cittadini.
Questa decisione è una grande batosta per la Lega che da sempre utilizza la Provincia per propri fini propagandistici”. Così Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, risponde alla levata di scudi del presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, sulla proposta di Monti di abolire le Provincie minori.
“È troppo comodo che Muraro dica di voler abbassare tutte le tasse solo ora che la “carega” gli trema sotto il sedere – attacca Zanoni – Ricordo che solo lo scorso 28 giugno, Muraro decise di aumentare la tassa sull’assicurazione dell’auto anziché diminuirla, come avrebbe potuto fare sulla base di un decreto sul federalismo fiscale. Bella coerenza”.
Zanoni incalza: “Con l’uscita di scena di Muraro e della sua giunta non ci saranno le gravi prese di posizione in favore di elettrodotti, discariche, caccia. Monti ha suonato la campanella per Muraro e questo significa anche che sono finite feste e festine che la Provincia organizzava con i soldi dei contribuenti, anche in questi momento di crisi”. Zanoni ricorda poi che “l’Unione europea ha chiesto all’Italia grossi sacrifici per uscire dal guado della recessione, e l’abolizione di enti inutili come le Province va esattamente in questa direzione”.
“Staccare la spina alle Province per far cessare tutti i gravi sprechi connessi è un grande vantaggio per tutti i cittadini – conclude l’eurodeputato – e i dipendenti pubblici non devono temere nulla perché saranno assorbiti dalla Regione”.
Infine una proposta: “Mettiamo la reggia di Sant’Artemio a disposizione di cittadini e associazioni che hanno pochi spazi per riunirsi, affinché diventi davvero la “Casa dei trevigiani”.
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