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A Ponzano i pesci muoiono avvelenati

A Ponzano i pesci muoiono avvelenati: un brutto presagio per la cava Morganella? Uno scarico inquinante causa una moria di pesci a Ponzano Veneto.Gli amministratori locali prendano questo episodio come monito per i disastri ambientali che potrebbero verificarsi con l’approfondimento a 65 metri della cava Morganella.
 
Lunedì 1 marzo a Ponzano Veneto è calato lo spettro dell’inquinamento delle acque; tutto è accaduto attorno alle tre del pomeriggio quando alcuni passanti hanno notato molti pesci che galleggiavano senza vita in un canale lungo la Postumia.
Un tubo di scarico stava riversando sull’affluente del torrente Giavera del refluo molto scuro,’intervento di vigili urbani, carabinieri, vigili del fuoco, tecnici dell’Arpav ha consentito di limitare i danni e di individuare l’origine dell’inquinamento attribuito al mal funzionamento di un depuratore di un’industria.
Chissà se gli amministratori di Ponzano Veneto avranno pensato a cosa sarebbe accaduto se una cosa del genere si fosse verificata nella falda affiorante della cava Morganella?
Chissà se avranno pensato al milione di tonnellate di rifiuti che stanno ancora fermentando nella discarica Marini ubicata a confine con questa cava che vogliono scavare sino a 65 metri?
Chissà se saranno ancora fieri dell’accordo con i cavatori approvato in consiglio comunale il 30 dicembre scorso? Speriamo che qualche rimorso di coscienza turbi i loro sonni!
Sono invece molto poche le speranze di ravvedimento da parte dei cavatori, tanto è vero che i loro tecnici durante l’incontro informativo tenutosi a Ponzano il 19 febbraio scorso hanno già anticipato che se la discarica dovesse inquinare l’acqua del loro laghetto, non sarebbero problemi loro.
Loro eseguono le scarpate come la legge prescrive, punto e basta! Se la discarica inquina le responsabilità sono degli altri.
Anche Biasuzzi ha una discarica confinante con il laghetto della Morganella e la sua scarpata aspetta da 11 anni di essere sistemata.
Quello che è accaduto a Ponzano forse è un cattivo presagio, ma potrebbe essere salutare se solo servisse a far riflettere gli amministratori locali che stanno barattando la sicurezza dell’acqua di falda con il denaro dei cavatori.

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