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Quarta commissione – Audito Comandante Nucleo Polizia economico finanziaria Guardia di Finanza Venezia in merito all’attività di prevenzione e repressione dei reati, anche alla luce del Covid.

(Arv) Venezia 12 apr. 2022 – La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha ospitato in audizione il Colonnello Fabio Dametto, Comandante del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia, per acquisire informazioni in ordine all’’attività di prevenzione e repressione dei reati di natura economico finanziaria nei settori manifatturiero e del commercio da parte della Guardia di Finanza nel Veneto, con particolare riferimento alle conseguenze della crisi pandemica’.

L’audizione è stata formalmente richiesta dal Capogruppo di Fratelli d’Italia/Giorgia Meloni a palazzo Ferro Fini, Raffaele Speranzon, che a gennaio ha inviato apposita istanza scritta al presidente della commissione.

Il Comandante Dametto ha spiegato che il Nucleo da lui diretto svolge attività operative a tutela del tessuto socio economico e delle imprese che rispettano le regole. Con lo scoppio della pandemia e il conseguente aggravamento della situazione economico finanziaria, la Guardia di Finanza ha rivisto il proprio aspetto organizzativo e metodologico, rafforzando l’attività di prevenzione per contrastare l’infiltrazione nell’economia sana della criminalità organizzata, pronta ad approfittare del deficit di liquidità, soprattutto delle piccole- medie imprese, e della situazione di difficoltà attraversata dalle famiglie. Particolare attenzione è stata posta nel rilevare eventuali anomalie e situazioni sospette in merito al sorgere di nuove imprese, al mutamento di asset societari e all’andamento della spesa pubblica, soprattutto sul fronte degli incentivi dati alle imprese. Grande impegno è stato profuso nel contrastare usura, riciclaggio e reati societari. Si è rivelata utile la consultazione e la condivisione di database. È stata monitorata l’attività imprenditoriale e di investimento riconducibile a soggetti di etnia cinese, con particolare attenzione al ciclo di vita delle Partite IVA.

La principale sfida della GdF per i prossimi mesi sarà quella di garantire il corretto e proficuo uso delle risorse stanziate dal PNRR, attraverso attività di analisi, monitoraggio e controllo, coordinandosi con tutte le istituzioni coinvolte, impegnate a contrastare le frodi.

A margine della seduta, il presidente Zanoni ha sottolineato che “l’audizione del Comandante Dametto è stata ricca di dati e informazioni, di cui giocoforza dovremo tenere conto. È stato illustrato il grandissimo lavoro di prevenzione, monitoraggio e repressione dei reati di natura economico finanziaria profuso dalla Guardia di Finanza, per il quale, a nome di tutta la commissione, mi sono permesso di fare i più vivi complimenti. Il quadro che è emerso è indubbiamente molto preoccupante. Per quanto riguarda Venezia, ma anche l’intera regione, risulta evidente come, per determinate comunità straniere, si registra un importante fenomeno di evasione fiscale e una conseguente concorrenza sleale, a causa di migliaia di prestanome e di una continua giostra di ‘apri e chiudi’ di migliaia di Partite IVA delle più disparate attività, soprattutto medio- piccole. In particolare, è emersa una situazione in cui si riscontra, da una parte come sia difficile penetrare la comunità cinese in Veneto, in quanto molto chiusa, dall’altra come certa imprenditoria riconducibile a questa comunità, naturalmente non tutta, invece sia riuscita eccellentemente a penetrare il nostro tessuto economico, approfittando delle carenze normative, per realizzare attività illecite di diversa natura”.

Per il vicepresidente Bet “dall’audizione di oggi è emerso come sia fondamentale l’attività di prevenzione e contrasto dei reati economico finanziari, in grande aumento a causa della pandemia, svolta dalla Guardia di Finanza. Trovo quindi positivo che la Regione del Veneto abbia sottoscritto diversi Protocolli d’Intesa con la GdF, perché è assolutamente necessaria la collaborazione massima tra tutte le istituzioni impegnate nel contrastare frodi, riciclaggio e usura, a tutela del tessuto economico sano e di tutte quelle imprese che lavorano nel rispetto delle regole. Andrebbe in particolare approfondita l’influenza sulla nostra economia delle attività riconducibili a soggetti di etnia cinese”.

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