SVELATO IL MISTERO DELLA SPARIZIONE DELLA CERVA SALVATA DALLA PROTEZIONE CIVILE E POI SCOMPARSA IN CIRCOSTANZE MISTERIOSE

Il 24 gennaio 2021 suscitò molto clamore l’episodio della Cerva caduta in un torrente ad Auronzo di Cadore e poi salvata dalla Protezione Civile. La Cerva dopo essere stata salvata venne asciugata con delle coperte da alcuni residenti e, successivamente, invece di venire portata in un centro recupero fauna selvatica per rifocillarla e curarla al caldo fu portata da alcuni dipendenti provinciali in un vicino bosco in mezzo alla neve e al gelo, dove successivamente sparì in circostanze misteriose. L’assessore regionale all’ambiente Bottacin all’epoca fece un post su Facebook lodando l’operato della Protezione Civile senza occuparsi però della fine dell’animale. Per far chiarezza sull’accaduto in veste di consigliere regionale depositai un’interrogazione per chiedere come andarono i fatti. Ora la risposta di martedì scorso in aula non lascia dubbi, la cerva venne abbattuta con un colpo di pistola da un agente della Polizia provinciale di Belluno. Sono sgomento per quanto accaduto, la legge parla chiaro, gli animali in difficoltà devono essere curati un centro di recupero fauna selvatica (CRAS). Da anni chiedo l’apertura di un CRAS a Belluno ma la regione fa orecchie di mercante. La Regione trova milioni per le associazioni venatorie ma non trova i fondi per un Cras previsto per legge. È una vergogna, non si può più tollerare una situazione del genere. Andrea Zanoni