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Gruppo PD: “In Veneto oltre 322mila vaccinati nella categoria ‘Altro’, più del doppio della Lombardia. La Regione faccia chiarezza su questi dati”

Venezia, 9 aprile 2021

“I dubbi avanzati da Draghi sulle priorità stabilite dalle Regioni nelle vaccinazioni non possono cadere nel vuoto. Come abbiamo detto più volte servono indicazioni certe e una regia unica regionale per evitare che le singole Ulss vadano in ordine sparso, come è accaduto finora. Anche in Veneto balza agli occhi un dato che fa riflettere: sulla base del report del Governo, aggiornato a stamani, i vaccinati inseriti nella categoria ‘Altro’ nella nostra regione sono ben 322mila contro 348mila over 80 che sono i soggetti a cui dare la priorità assoluta, come da Piano nazionale. Chi sono questi ‘Altro’, come sono stati selezionati, considerando anche le polemiche sul fatto che le persone fragili non riescono a prenotarsi sul portale? Non capiamo come mai ci sia una differenza così minima, appena 26mila persone, tra le due categorie. In Lombardia, per esempio, sono rispettivamente 152mila e 717mila, in Emilia Romagna 190mila e 388mila”. È quanto affermano in una nota i consiglieri del gruppo regionale del PD Veneto con il presidente Giacomo Possamai e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. In Veneto l’incidenza della categoria ‘Altro’ sul totale dei vaccinati è del 29,41%, quarta in Italia (la media nazionale è del 19,35%) preceduta solo da Sicilia con il 33,98% Campania e Valle d’Aosta entrambe con 30,82%. In Toscana la percentuale è del 22,67, nel Lazio del 19,74%, in Emilia Romagna del 18,86% fino a scendere al 9,43% del Piemonte e l’8% della Lombardia. 

 

“È uno scenario grave, specialmente in un periodo di penuria di vaccini; un tema delicato su cui si sta muovendo anche la magistratura. Indipendentemente da eventuali reati è doveroso fare chiarezza. Nelle scorse settimane in Veneto sono scoppiate polemiche perché in alcune Ulss sono stati vaccinati ‘riservisti’ convocati all’ultimo momento tramite il passaparola, senza seguire una lista di priorità basata su età o fragilità. E questo è inaccettabile: persone vulnerabili non possono essere scavalcate dall’amico dell’amico. Crediamo sia utile formare liste ufficiali di ‘riservisti’. Anche qua torniamo al punto di partenza: l’assenza di indicazioni chiare e univoche da parte della Regione genera confusione. Abbiamo presentato un’interrogazione per sapere se la Giunta ha effettuato controlli in tal senso e quali sono i risultati. Alla luce dell’intervento del presidente del Consiglio Draghi, rinnoviamo questa richiesta con maggior forza: sulla campagna vaccinale non devono esserci ombre”.

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