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Zanoni (PD): “Il Piano cave nasce già vecchio nonostante un’attesa lunga 35 anni. Servono alternative al continuo sfruttamento del territorio”

“Tanto tempo trascorso invano. Nonostante ci siano stati 35 anni per pensare e sviluppare un piano adeguato alle esigenze del territorio e rispettoso dell’ambiente in commissione è arrivata una proposta di PRAC (Piano Regionale Attività di Cava) già vecchia e che soprattutto non considera le alternative al continuo sfruttamento del nostro territorio”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente al termine delle audizioni di questa mattina.

“Oggi in Commissione Ambiente abbiamo ascoltato tredici rappresentanti del mondo dei cavatori, agricoltori, industriali, Anci, ambientalisti, ma abbiamo chiesto che vengano sentiti anche i rappresentanti dei Comuni che in queste prime audizioni non erano stati invitati. Bisogna arrivare al più presto all’approvazione di questo piano atteso da 35 anni, però così non va. Vengono considerate poco o nulla le alternative che riguardano l’utilizzo di inerti da demolizione, dimenticando che la ghiaia è una risorsa non rinnovabile, ma limitata e finita. Non possiamo continuare a riempire il Veneto di crateri che poi vengono riempiti con immondizie, che minacciano e inquinano le falde acquifere. Ho rivolto un appello alle associazioni di categoria presenti alle audizioni affinché puntino a sviluppare quelle attività economiche alternative basate sul riciclo e utilizzo degli inerti, attività che in futuro dovranno sostituire l’attività estrattiva”.

“Un’altra criticità – sottolinea ancora Zanoni – riguarda la mancata volontà dei cavatori sul mantenimento del limite del 3% del territorio agricolo dedicato alle cave per ogni comune. Ho ricordato loro che negli anni questa è stata l’unica difesa per le amministrazioni locali contro le troppe richieste di attività estrattiva che, oltre a consumare suolo ha comportato e comporta disagi ai cittadini per il traffico pesante e l’usura del manto stradale lungo le vie dei paesi”.

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