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Zanoni (PD): “Casse di espansione sul Piave, grave decidere nel chiuso del Palazzo senza ascoltare i cittadini. Ed è assurdo che l’assessorato regionale ai Parchi sia all’oscuro di tutto”

Venezia, 20 febbraio 2020

“Autorità di bacino e Regione tirano dritto sul progetto delle casse di espansione, mentre associazioni e rappresentanti istituzionali non hanno neanche diritto di parola. Ieri a Treviso si è scritta una brutta pagina, un grave precedente che andava evitato”. Così il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni commenta l’esito della riunione in Prefettura, mentre all’esterno, in contemporanea si svolgeva un sit in di protesta di associazioni e comitati con un centinaio di persone. 

 

“Ho chiesto più volte che fosse almeno una delegazione di manifestanti fosse ricevuta anche solo in veste di auditore, invece c’è stata una totale chiusura, uno sgarbo inutile e ingiustificato, in barba pure alla Convenzione di Aarhus sulla trasparenza in merito alle questioni ambientali. Il progetto per realizzare le casse di espansione a Ciano del Montello è decisamente impattante, rischia di essere uno sfregio permanente al territorio, è inaccettabile che si decida tutto nel chiuso del Palazzo, tagliando fuori importanti rappresentanze dei cittadini”, rincara Zanoni che ha chiesto chiarimenti oggi in Seconda commissione dove è vicepresidente. “Nella seduta di questa mattina abbiamo ricevuto la Relazione sulla conformità dell’ordinamento regionale agli atti normativi e di indirizzo dell’Unione Europea, ne ho approfittato per fare alcune domande al responsabile dell’Ufficio Parchi e Biodiversità per avere un quadro più definito. A oggi per le Zsc (Zona speciale di conservazione), come le Grave del Piave, nono sono stati designati gli enti gestori, richiesti dalla Direttiva Habitat Ue; nelle more è la Regione a svolgere questo ruolo, nello specifico l’assessorato Parchi. Peccato che l’ufficio Parchi non abbia ricevuto alcuna comunicazione sul progetto. Trovo grave che l’assessore Bottacin nei tavoli del Coordinamento sul Piave sponsorizzi l’opera e in Regione taccia con i suoi colleghi di Giunta come se la cosa non li riguardasse. Zaia ha sbagliato a unificare le deleghe Ambiente e Protezione Civile, il conflitto di interesse è evidente e oggi ne abbiamo l’ennesimo esempio”.

 

“Comunque la partita è assolutamente aperta: il ministero dell’Ambiente ha espresso le proprie perplessità e anche per l’Ufficio Parchi il progetto presenta criticità, poiché l’habitat è a rischio distruzione, e ha ribadito che l’opera, nonostante sia di preminente interesse pubblico, andrà sottoposta a Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) e Via (Valutazione di impatto ambientale). Se Bottacin non farà marcia indietro denuncerò questo progetto di distruzione di un sito  tutelato nel nome dei 503 milioni di cittadini europei, direttamente alla Commissione Ue, anche per la violazione di una lunga serie di Direttive e Convenzioni.

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