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Zanoni (PD): “Caso Sesa, Arpav conferma casi di presenza di metalli pesanti nel compost. Servono controlli e massima trasparenza, questa attività è fondamentale per l’economia circolare”

Venezia, 6 settembre 2019

“Il compost è utile non solo per concimare i terreni, ma perché trasforma i rifiuti in una risorsa, aiutando l’ambiente. Altrimenti al posto di questi trattamenti sarebbero necessari gli inceneritori. Perciò è interesse di tutti che le attività si svolgano nel massimo rispetto della legge e siano costantemente monitorate. L’audizione di ieri dei tecnici di Arpav sul caso Sesa ha confermato le nostre preoccupazioni e la necessità che le autorità coinvolte, magistratura compresa, facciano estrema chiarezza. Per quanto ci riguarda, siamo ancora in attesa di una risposta dalla Regione a un’interrogazione depositata il 12 giugno”.  A sottolineare la necessità di massima trasparenza è il consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente Andrea Zanoni, dopo aver ascoltato i vertici di Arpav, a partire dal commissario straordinario Riccardo Guolo, sulla vicenda dell’azienda di Este, audizione chiesta dallo stesso consigliere a luglio insieme ai colleghi Stefano Fracasso e Claudio Sinigaglia, oltre che a Cristina Guarda (Civica per il Veneto), Piero Ruzzante (LeU) e Manuel Brusco (M5S).

 

“Ci hanno riferito che alcuni campioni rilevati nell’impianto non erano conformi, poiché contenevano metalli pesanti e quindi sono stati conferiti in discarica. In due occasioni hanno anche detto di aver dovuto informare la magistratura e poi che sono stati coinvolti i carabinieri del Noe. Ci hanno inoltre riferito di aver effettuato dei controlli sull’attività di Sesa anche attraverso appostamenti notturni. Adesso attendiamo che la Regione risponda alla nostra interrogazione di giugno e ci faccia sapere da dove provengono i rifiuti e dove è stato distribuito il compost prodotto da Sesa. Arpav ci ha fornito delle indicazioni interessanti, confermando che possiamo conoscere nel dettaglio la provenienza di tutti i rifiuti, non solo per provincia bensì per singolo comune; stessa cosa vale per la  tracciabilità della destinazione del compost, possibile azienda per azienda, sebbene non sia sempre facile individuare il terreno di una determinata azienda. Su questi due aspetti anche la Provincia di Padova vuole maggiori controlli. Nel corso dell’audizione abbiamo sollevato pure la questione dei limiti e delle quantità di compost che vengono scaricate sullo stesso terreno: oggi non c’è una tetto massimo, ma poiché possono esserci inquinanti, seppur entro limii di legge, potrebbero dare luogo a effetti di accumulo indesiderati. Ho poi chiesto al commissario Guolo cosa ne pensasse del Pdl, di cui sono cofirmatario, sulle emissioni odorigine e ha detto che è un provvedimento importantissimo che andrebbe approvato”.

 

“Se è giusto non fare allarmismo – conclude Zanoni – è altrettanto necessario che ci sia trasparenza assoluta. Attendiamo l’esito delle indagini della magistratura, anche per le note vicende politiche che fanno da contorno alla vicenda. In Veneto ogni anno vengono trattate 600mila tonnellate di rifiuti compostabili, è interesse di tutti che l’attività si svolga nel rispetto della legge e che i cittadini abbiano piena fiducia. Il compostaggio è un’operazione  fondamentale per attuare l’economia circolare, a sua volta indispensabile per aiutare l’ambiente e combattere autentiche catastrofi come i cambiamenti climatici dei giorni nostri”. 

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