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SISTRI e rifiuti, la corruzione fa il gioco delle ecomafie

L’eurodeputato Andrea Zanoni condanna il malaffare che ha coinvolto il sistema di controllo satellitare degli automezzi che trasportano rifiuti per evitare il traffico illecito.

Minato un ottimo sistema per contrastare inquinatori ed ecomafie. La magistratura vada avanti con le indagini

 

Il caso della truffa sul sistema di controllo satellitare degli automezzi SISTRI, il sistema ad alta tecnologia nato per evitare lo smaltimento illecito dei rifiuti mostra quanto il malaffare sia purtroppo radicato nel nostro Paese”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, alle indagini in corso sul giro di affari illeciti attorno al SISTRI che hanno portato anche all’arresto ai domiciliari dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Monti, Carlo Malinconico.

 

Si tratta di un sistema importantissimo per contrastare il traffico illecito di rifiuti in Italia che oggi vede spesso lo smaltimento incontrollato di materiali anche pericolosi in vecchie cave, discariche, inceneritori e sotto il manto stradale”, incalza Zanoni. “Invito la magistratura a proseguire nelle indagini al fine di assicurare alla giustizia tutti i colpevoli di questa situazione di illegalità. Spiace che un sistema importante e necessario per bloccare le ecomafie venga messo in discussione ancor prima che nasca a causa di pochi approfittatori che volevano lucrarci sopra”.

 

BACKGROUND

 

Il progetto fu elaborato quando Napoli e la Campania erano sommersi dai rifiuti: un sistema di controllo satellitare degli automezzi per evitare lo smaltimento illecito. Il Sistri non è mai entrato in funzione ma, in compenso, dei 400 milioni stanziati, una settantina, secondo la ricostruzione dei magistrati, sono finiti in tangenti. Ventisei sono le misure cautelari eseguite il 17 aprile dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, al comando del colonnello Nicola Altiero: 3 in carcere, 19 ai domiciliari e 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre al sequestro di beni per 10,2 milioni. I pm della Dda Catello Maresca, Marco Del Gaudio e Maurizio Giordano e il procuratore aggiunto Francesco Greco contestano, a vario titolo, reati di associazione per delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di fatture false, corruzione, truffa aggravata, riciclaggio, favoreggiamento e occultamento di scritture contabili.

 

  

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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