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Roghi dell’Epifania sotto accusa da parte dell’UE

Il Commissario UE all’Ambiente risponde ad Andrea Zanoni: La Commissione europea sorveglia la qualità dell’aria soprattutto in Nord Italia. Zanoni: “Le Amministrazioni locali sono avvertite. Se l’anno prossimo si accenderanno ancora i roghi potrebbero scattare le sanzioni

 

“Se, sulla base dell’ultima relazione disponibile, i valori di PM10 nell’aria si rivelassero ancora superiori ai limiti, la Commissione intende adottare ulteriori provvedimenti”. E’ la risposta del Commissario U all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione dell’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, sulle centinaia di roghi dell’Epifania in Veneto e Friuli Venezia Giulia.Si tratta di un avvertimento bello e buono. Mi auguro che le autorità italiane, locali e nazionali, non si dimostrino sorde come sempre di fronte ai richiami europei per poi lamentarsi all’ultimo minuto di fronte ad una sentenza di condanna e a una sanzione pecuniaria”.

 

Il Commissario ricorda che “con sentenza del 19 dicembre 2012 (causa C-68/11) la Corte di Giustizia UE ha rilevato che la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti avendo omesso di provvedere affinché le concentrazioni di PM10 nell’aria ambiente non superassero i valori limite fissati dalla normativa dell’Unione europea sulla qualità dell’aria”. Sempre Potočnik sottolinea che “la sentenza riguarda 55 zone e agglomerati, tra cui diverse zone nel nord-est dell’Italia cui fa riferimento l’onorevole parlamentare nella sua interrogazione”.

 

Zanoni aveva denunciato a Bruxelles il caso dei Panevin autorizzati e anzi incentivati a Treviso, come in altre parti del Nord Est italiano rappresentano “un esempio scandaloso di come certe amministrazioni non hanno assolutamente capito la gravità del problema dell’inquinamento dell’aria”. “Oltre alle polveri, non solo PM10 ma anche PM2,5, questi falò liberano nell’aria pericolose quantità di diossina nonché altre sostanze inquinanti a causa della combustione di ingenti quantità di tralci di vite trattati con pesticidi e della grave abitudine di approfittare di tali fuochi per smaltire illecitamente ogni genere di rifiuto”, spiega Zanoni, indignato per la “continua e colpevole benevolenza dimostrata dagli enti locali nonostante le crescenti e diffusissime lamentele dei cittadini costretti a proteggersi dai fumi chiudendosi nelle proprie abitazioni”.

 

Il Commissario Ue fa presente a Zanoni che “la Commissione continua a sorvegliare attentamente gli sforzi delle autorità italiane al fine di rispettare la sentenza della Corte del 26 aprile 2007 (C-135/05) per inadempimento della normativa dell’Unione europea relativa allo smaltimento sicuro dei rifiuti e all’identificazione e alla registrazione degli scarichi contenenti rifiuti pericolosi”.

 

La situazione è da allarme rosso, non ci si può più permettere di scherzare, visto che la stessa Ue stima che l’aria avvelenata è causa di circa 500mila morti premature ogni anno”, conclude l’eurodeputato, che il 14 agosto 2012 aveva presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere il rispetto della Direttiva sulla qualità dell’aria da parte dell’Italia.

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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