“Le mafie continuano ad infiltrarsi nel tessuto sociale del Veneto a velocità molto sostenuta: è necessaria una reazione altrettanto rapida da parte della Regione”.
La presa di posizione viene con una nota dai componenti della Quarta Commissione, Claudio Sinigaglia (vice Presidente – PD), Andrea Zanoni (PD) e da Cristina Guarda (LM). I tre esponenti entrano nel merito della mancata attuazione, a tre anni dalla sua approvazione, della Legge regionale (n. 48/2012) per il contrasto in Veneto alla criminalità organizzata e commentano le audizioni di Commissione che si sono tenute ieri. “E’ emerso dai funzionari regionali presenti che l’Osservatorio per il contrasto al fenomeno e la promozione della trasparenza, previsto dalla legge, è l’anima della norma. Le nomine spettano al Consiglio e ripetiamo l’invito ad attivarsi per far partire l’Osservatorio senza altri incomprensibili rinvii”.
I consiglieri sottolineano il fatto che “l’azione di monitoraggio è essenziale per stringere i rapporti tra strutture regionali e magistratura sezione antimafia e capire in tempo reale quanti beni vengono confiscati alle mafie in Veneto, oltre al cosa fare contro i reati ambientali. C’è poi il fronte degli appalti, sul quale è indispensabile attivare strumenti che consentano di stringere le maglie sui rischi di corruzione. In questo senso va realizzata la Stazione Unica Appaltante, sempre prevista per legge e sulla quale, è stato annunciato che si sta attivando la sezione affari regionali”.
Infine, secondo Zanoni, Sinigaglia e Guarda “con fatica stiamo riuscendo a smuovere le acque. La Giunta sta avviando la macchina per le attività di sensibilizzazione nelle scuole e nelle piazze sul tema della criminalità organizzata. Ma tutto è ancora troppo lento, compreso il fatto che una prima relazione di monitoraggio verrà consegnata solo nel giugno del 2016. Serve – concludono – un passo diverso, deciso, incalzante nei confronti delle mafie che insidiano e conquistano sempre più il Veneto”.