ANDREA

ZANONI

Europee 2024

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L’ordinanza del TAR Veneto sulla caccia in deroga sarà impugnata con un ricorso in appello al Consiglio di Stato. Dobbiamo fermare Zaia prima che consenta la caccia anche a Pettirossi, Rondini, Cinciallegre e Verdoni.

Le motivazioni dei giudici veneziani del TAR Veneto che si possono leggere nell’ordinanza n.748 del 27 ottobre, con la quale è stato respinto il ricorso della LAC sulla caccia in deroga, non convincono nessuno, anzi  motivano ancor di più ad impugnare il parere dei giudici veneziani al Consiglio di Stato. Mi chiedo perché il TAR abbia ignorato dei documenti tecnico-scientifici che dimostrano che i dati utilizzati dalla regione relativi alle popolazioni degli uccelli non sono veritieri perché vecchi anche di vent’anni e altri che dimostrano che Pispola, Prispolone, Fringuello, Peppola e Storno sono in declino e pertanto non possono essere oggetto di deroga. Perché i giudici veneziani hanno ignorato i pareri e i pronunciamenti del Consiglio di Stato, dell’Unione Europea, della Corte di Giustizia Europea e dell’ISPRA?

Perché lo scorso anno hanno bocciato tre delibere della Giunta Galan che consentivano la caccia a quattro specie mentre quest’anno, con addirittura sei specie protette non hanno bocciato la delibera di Zaia?

Cos’è cambiato in soli dieci mesi per far invertire in questo modo il verdetto sulla caccia in deroga?

Dobbiamo fermarli utilizzando tutte le vie legali e i livelli giuridici possibili altrimenti per la prossima stagione venatoria Zaia darà il via libera anche alla caccia a Pettirossi, Rondini, Cinciallegre e Verdoni.

Con l’ordinanza di ieri il TAR si è allineato completamente alle posizioni della giunta regionale più filovenatioria d’Italia; confidiamo quindi nei giudici del Consiglio di Stato che potrebbero annullare l’ordinanza del TAR, se non sarà così in Veneto non ci saranno più specie cacciabili e specie protette ma un unico lungo elenco di sole specie cacciabili.

Il Consiglio di Stato spesso ha ribaltato il parere del TAR del Veneto, due esempi significativi sono quello della piu’ grande discarica di amianto ubicata a Paese , nel trevigiano, e la caccia ai cuccioli di Capriolo a Treviso: il TAR disse che andava tutto bene mentre successivamente il Consiglio di Stato in appello bloccò entrambi le attività perché illegittime.

I politici della lobby venatoria invece di cantare vittoria dovrebbero preoccuparsi perché non si rendono conto che stanno segando il ramo sul quale sono appoggiati, più esagerano più sarà pesante il verdetto dell’Europa e maggiori saranno le sanzioni che dovremmo pagare tutti noi contribuenti.

Siamo sicuri di avere ragione sotto tutti i profili: procedurale, giuridico, scientifico e legale; ce lo conferma l’ISPRA che ha demolito le deroghe del Veneto punto per punto con un parere tecnico-scientifico dello scorso luglio, ce lo conferma l’Unione Europea che ha rinviato a giudizio le leggi sulle deroghe del Veneto con procedimento dedicato esclusivamente alla nostra regione, ce lo conferma la Corte di Giustizia Europea che il 15 luglio scorso ha condannato l’Italia per la caccia in deroga, ce lo conferma il Consiglio di Stato che nel 2009 ha sancito che i giudici devono disapplicare le norme interne che contrastano con le direttive comunitarie.

La nostra non è solo una battaglia di legalità ma anche di civiltà, come possiamo considerarci una regione civile se proprio nell’ “Anno Internazionale della Biodiversità” decidiamo di distruggere per legge più di 500.000 uccellini migratori protetti?

Come possiamo ammettere che questi uccellini, utili all’uomo e all’agricoltura,  dal peso di 12 grammi, vengano distrutti deliberatamente e addirittura con cartucce di piombo che di grammi ne pesano quaranta? Solo con la caccia in deroga quest’anno verranno distribuite nelle nostre campagne e montagne ben 20 tonnellate di piombo, è cosi che Zaia pensa di salvaguardare l’ambiente e la  biodiversità del Veneto?

Zaia tramite “Il Festival della Biodiversità” di questi giorni vuole raccontare ai veneti di protegge l’ambiente e gli animali (delibera n.1969 del 03 agosto 2010) mentre nei fatti alla biodiversità fa solo la festa con la caccia in deroga che massacra addirittura specie protette ed in declino!

In Veneto contano di più i cacciatori che rappresentano una minoranza da prefisso telefonico (circa lo 0,8%) o la maggioranza dei veneti che vogliono una regione civile e rispettosa della natura e delle leggi?

Speriamo che i veneti un po’ alla volta aprano gli occhi e sappiano reagire altrimenti i nostri figli non potranno più godere della bellezza di questa importante componente della natura che sono questi piccoli uccellini variopinti e canterini.

Andrea Zanoni – presidente LAC Lega Abolizione Caccia Veneto.

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