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La caccia al lupo viola la direttiva Habitat

Andrea Zanoni presenta un’interrogazione parlamentare sulla caccia al canis lupo sull’Appenino ravennate. “Con la scusa di proteggere gli allevamenti c’è il rischio di autorizzare i cacciatori a sparare”.
“Se venisse aperta la caccia al lupo sull’Appennino ravennate ci troveremmo di fronte ad una violazione della direttiva comunitaria Habitat”. E’ quanto si legge in un’interrogazione parlamentare depositata da Andrea Zanoni in risposta al ritrovamento di qualche lupo morto tra il Faentino e il Brisighellese ucciso con arma da fuoco e all’approvazione di un documento lo scorso luglio dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che, se trasformato in legge,  potrebbe consentire  la  caccia del lupo “per prevenire gravi danni alle colture e all’allevamento”.
“Con la scusa di prevenire gravi danni alle colture e all’allevamento qualcuno vorrebbe autorizzare l’uccisione selvaggia di un animale protetto dalle normative Ue”, spiega Zanoni. In Italia, infatti, il lupo “Canis lupus” è una specie rigorosamente protetta in quanto annoverata nell’allegato IV della direttiva Habitat (92/43/CEE), che all’articolo 12 ne proibisce qualsiasi forma di cattura o uccisione.

“E’ la tangibile conseguenza di una preoccupante campagna propagandista, fortemente appoggiata dalle associazioni venatorie, secondo la quale i lupi sarebbero i principali responsabili della crisi della pastorizia e dell’allevamento italiano”, continua Zanoni. “Un avvallo politico arriva dall’approvazione di un documento lo scorso luglio da parte della XIII Commissione permanente Agricoltura della  Camera dei Deputati che, se trasformato in legge, potrebbe consentire  la  caccia del lupo “per prevenire gravi danni alle colture e all’allevamento”, come permette la deroga prevista all’art. 16, lettera , b, della direttiva Ue”.

Con questa interrogazione, Zanoni chiede alla Commissione europea di chiarire il concetto di “gravi danni alle colture e all’allevamento” contenuta nella direttiva e soprattutto di verificare se l’eventuale futura approvazione della caccia al lupo da parte delle autorità italiane costituisca o meno una chiara violazione della  direttiva Habitat.

“Da tempo le associazioni ambientaliste (WWF, LIPU, LAC, LAV e ENPA) denunciano che non c’è alcuna evidenza scientifica che il lupo sia la principale causa della crisi pastorizia e dell’allevamento italiano, credenza basata piuttosto su tradizionali ed ingiustificate paure”, conclude Zanoni. “Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un escamotage della lobby dei cacciatori per giustificare la loro crudele attività ergendosi addirittura a paladini degli allevatori”.

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