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Infrastrutture – Zanoni (PD): “Curogna, no alla nuova vasca di contenimento a Pederobba. Un nuovo studio conferma la sua inutilità: la Regione fermi uno scempio ambientale ingiustificato”

“Non c’è alcun bisogno di una vasca di contenimento sul Curogna, perché non esiste il rischio esondazioni. La Regione non dia l’autorizzazione per un’opera devastante per l’ambiente”. La richiesta arriva dal Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, commentando il nuovo studio idraulico e idrogeologico realizzato da uno studio di Belluno per quanto riguarda la messa in sicurezza del torrente Curogna nel comune di Pederobba (TV).

“Le simulazioni – spiega l’esponente democratico – dimostrerebbero che in caso di piena il torrente Curogna rimarrebbe confinato nel suo alveo, confermando che la cassa di espansione già esistente, ovvero il bacino naturale del torrente, permetterebbe un sufficiente deflusso dell’acqua rendendo superfluo quello artificiale. Il torrente rimane, infatti, confinato nel suo alveo senza coinvolgere le aree a valle. La Commissione regionale Via (Valutazione di Impatto Ambientale) legga attentamente questo studio e riceva in audizione il Coordinamento ‘Aria che voglio’, che da sempre si oppone alla costruzione della nuova vasca di laminazione, una vasca che sarà realizzata da una ditta privata come opera di compensazione, in cambio del via libera alla concessione per una cava di argilla in un’area di pregio dal punto di vista ambientale.” “In relazione all’autorizzazione – aggiunge Zanoni – ho già presentato, insieme alla collega Alessandra Moretti, due interrogazioni in cui si chiedeva, tra l’altro, di verificare i rilievi al progetto fatti dall’Autorità nazionale anticorruzione”.

“Non possiamo permettere di svendere un pezzo importante di territorio – conclude Zanoni – facendo prevalere l’interesse privato su quello pubblico: il torrente non rappresenta alcun pericolo idraulico grazie agli interventi realizzati negli anni dal Genio civile. La Commissione Via prenda atto di questo ulteriore studio e dia parere negativo a un’opera che avrebbe un impatto devastante senza che ci sia alcuna necessità e giustificazione. Il caso Veneto in merito al consumo di suolo è sotto gli occhi di tutti: siamo una delle regioni Europee più cementificate ed inquinate in assoluto, perciò dovremmo difendere con i denti quei pochi ambiti ambientali e ricchi di biodiversità superstiti, invece di distruggerli”.

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