Venezia, 2 luglio 2019
“L'analisi del Piano dei trasporti certifica un colossale e drammatico ritardo, 20 anni di nulla da Galan a Zaia. Si potrebbe fare l'elenco delle promesse mancate: il biglietto unico è rimasto un miraggio, il servizio ferroviario metropolitano regionale è defunto, non c’è una vera integrazione ferro-gomma. L’analisi di oggi è sembrata il riassunto dei nostri emendamenti ai bilanci degli ultimi cinque anni, in cui abbiamo continuato a chiedere maggiori risorse per la mobilità pubblica sostenibile” A dirlo è il capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso con i colleghi Andrea Zanoni, Orietta Salemi Bruno , Pigozzo, Francesca Zottis e Graziano Azzalin, commentando la presentazione odierna da parte della Giunta del nuovo Piano regionale 2020-2030 dove erano
“In questo lasso di tempo, mentre persone e merci hanno moltiplicato per dieci i loro spostamenti, servizi e infrastrutture sono rimaste ferme. Ma senza adeguati finanziamenti non si va da nessuna parte. La Regione ha intenzione di investire nel trasporto pubblico? E lo stesso vale per il Governo: da Roma vogliono finalmente dare il via libera al raddoppio della linea ferroviaria Verona-Vicenza-Padova? La Tav in Veneto non è un capriccio, ma una necessità per lasciare spazio sui binari in superficie ai treni regionali che ogni giorno trasportano migliaia di pendolari, costretti a fare i conti con ritardi, cancellazioni e vagoni sovraffollati. I continui ripensamenti dell’esecutivo e in particolare del ministro Toninelli che parla di una nuova analisi costi-benefici che però non ha mai visto, sono inaccettabili”.
“Noi siamo pronti al confronto sul nuovo Piano; ci vuole un deciso cambio di rotta, più risorse e più governo del sistema”.