Il Commissario Ue all’Ambiente risponde all’interrogazione di Zanoni sulla preapertura della caccia in Veneto nonostante la grande siccità estiva. “L’Ue chiede alle amministrazioni regionali di essere più sagge. Ma a Venezia è come parlare con i muri”
“Gli Stati membri sono tenuti ad applicare il concetto di “saggia utilizzazione” a varie situazioni e condizioni, tenendo pienamente conto delle informazioni scientifiche disponibili, e ad adottare tutte le misure appropriate in relazione alla regolamentazione della caccia”. Si legge nella risposta del Commissario Janez Potočnik all’interrogazione presentata da Andrea Zanoni insieme ai colleghi Sonia Alfano, Gianni Vattimo, Cristiana Muscardini e Niccolò Rinaldi.
“Mail parere scientifico dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale ISPRA, che ho dovuto richiedere io visto il disinteresse della Giunta Zaia, era stato assolutamente sfavorevole alla preapertura della caccia”, spiega Zanoni, citando titolo stesso del parare “Limitazioni dell’attività venatoria in relazione alla situazione climatica esistente”.
“Oggi la Commissione europea ribadisce che gli Stati membri devono accertarsi che l’attività venatoria rispetti i principi di una saggia utilizzazione e sia compatibile con l’esigenza di mantenere le popolazioni delle specie di uccelli in questione a livelli appropriati e con le azioni di conservazione conseguenti – prosegue l’Eurodeputato – Un invito chiaro e gentile, peccato che l’unico linguaggio che la Giunta Zaia capisca sia quello delle sanzioni. Ma in questo caso, non bisognerà attendere molto”. E Zanoni conclude: “Zaia dovrebbe cominciare a fare seriamente gli interessi dei cittadini veneti e del loro ambiente, compresa la tutela della fauna selvatica partendo dalla semplice applicazione della legge invece che continuare a scodinzolare ai cacciatori e alle loro associazioni”.
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