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Caccia – Zanoni (PD): “Tra incidenti, abusi e bracconaggio, una stagione venatoria da incubo. Zaia cosa intende fare per tutelare i propri cittadini?”

“Tra incidenti di caccia, abusi ed episodi di bracconaggio, anche in questa stagione venatoria non ci siamo fatti mancare niente: da chi spara agli uccelli e colpisce un quadro elettrico dell’alta tensione lasciando al buio un’intera frazione, a chi abbatte gli ibis Eremita, solo per fare due esempi. Lo scorso 9 febbraio si è conclusa la stagione di caccia come da calendario venatorio 2016/2017 ed è perciò tempo di bilanci. Stando ai dati di cronaca risulta essere tra le peggiori mai viste” spiega il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Partito Democratico), primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta anche dal Capogruppo democratico Stefano Fracasso, dai colleghi del Gruppo PD Bruno Pigozzo, Piero Ruzzante, Orietta Salemi e da Cristina Guarda (AMP). “Visto che un numero crescente di cittadini denuncia il mancato rispetto delle norme di sicurezza come intende rispondere, con i fatti e non a parole, la Giunta Zaia? Il dossier dell’associazione Vittime della caccia conferma la nostra regione come la più pericolosa, sia per i civili che per i cacciatori, con sei feriti”.

 

“Nell’interrogazione – afferma Zanoni – vengono citati i fatti di cronaca registrati nei cinque mesi di caccia dell’ultima stagione, un elenco corposo con ben 48 episodi. Evidentemente sono solo la punta dell’iceberg di quello che accade nelle campagne del Veneto. Ne emerge una situazione preoccupante di rischio per i cittadini e per la fauna protetta: cacciatori distratti che si sparano tra di loro o tra le case, ciclisti impallinati, cercatori di funghi feriti, uno dei quali perderà per sempre un occhio, una bambina sfiorata da una rosa di pallini, cani uccisi o gravemente feriti da cacciatori, cittadini in rivolta per gli spari tra le case, guardie venatorie minacciate di morte, un paese al buio per un colpo che ha messo fuori uso i quadri elettrici dell’alta tensione, specie in via di estinzione come gli Ibis eremita abbattuti nel Vicentino e Veronese, falchi abbattuti, traffici illegali di fauna protetta e altro ancora. Non dimentichiamoci che contro l’Italia è stata aperta una procedura per violazione della Direttiva Ue “Uccelli”, la 147/2009/UE, a causa del bracconaggio, un fenomeno assai preoccupante visto che il Piano nazionale del ministro dell’Ambiente vede due punti caldi proprio nella nostra regione, nella Pedemontana Veneta e nel Delta del Po”.

 

“Ad aggravare la situazione – aggiunge Zanoni – è arrivata la legge sul nomadismo venatorio, approvata a giugno 2016 e impugnata dal Governo ad agosto che ha comportato la possibilità per molti cacciatori di muoversi praticamente nell’anonimato in tutto il territorio regionale, senza essere soci dell’Ambito Territoriale di Caccia frequentato, con tutte le conseguenze del caso. Purtroppo l’ultraliberismo venatorio della maggioranza Zaia, con troppe leggi e leggine fatte su misura per accontentare la lobby più estremista dei cacciatori, ha creato un clima dove i cacciatori più arroganti si sentono padroni del mondo, anche in casa d’altri. L’elenco è lunghissimo: appostamenti precari, appostamenti fissi, nomadismo venatorio, caccia da natante, caccia al cormorano, alle nutrie, caccia tutto l’anno col pretesto dell’addestramento cani, demolizione a fini venatori del Parco Colli e Lessinia, proroga del vecchio Piano venatorio senza approvare il nuovo, sanzioni da 3600 euro per chi disturba i cacciatori. A chiudere il cerchio, le ultime proposte di legge della maggioranza che a parole inaspriscono le sanzioni per chi commette abusi, ma nei fatti non cambiano nulla rendendo pressoché inapplicabili queste norme a chi esercita la caccia tra le case in violazione delle distanze di sicurezza. È solo fumo negli occhi per i veneti. Liberalizzare la caccia, distruggere i pochi parchi che abbiamo in Veneto, sanzionare i cittadini che protestano: ma è questa l’autonomia che ha in mente Zaia?”.

 

Interrogazione a risposta immediata n. 302 – 10^ legislatura

COREVE

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

DECIMA LEGISLATURA
 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA N. 302
INCIDENTI VENATORI E ATTI DI BRACCONAGGIO IN VENETO: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI E LA TUTELA DELLA FAUNA SELVATICA NEL RISPETTO DELLE LEGGI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARIE?

presentata il 9 febbraio 2017 dai Consiglieri Zanoni, Fracasso, Guarda, Pigozzo, Ruzzante e Salemi

Premesso che:
– sono sempre più numerosi i cittadini che denunciano il mancato rispetto delle norme di sicurezza, in particolare la violazione delle disposizioni di cui alle lettere e) ed f) del comma 1 dell’articolo 21 della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” che prevedono: “E’ vietato: e) l'esercizio venatorio nelle aie e nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali; nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro e a distanza inferiore a cinquanta metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali; f) sparare da distanza inferiore a centocinquanta metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima liscia, o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi, in direzione di immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro; di vie di comunicazione ferroviaria e di strade carrozzabili, eccettuate quelle poderali ed interpoderali; di funivie, filovie ed altri impianti di trasporto a sospensione; di stabbi, stazzi, recinti ed altre aree delimitate destinate al ricovero ed all'alimentazione del bestiame nel periodo di utilizzazione agro-silvo-pastorale;”;
– durante la stagione venatoria 2016/2017, iniziata l’1 settembre 2016 come stabilito dal calendario venatorio approvato dalla Giunta regionale con la DGR n. 932 del 22 giugno 2016, si sono puntualmente verificati numerosi incidenti ed abusi molti dei quali sono stati riportati anche dalla stampa locale.
In particolare si segnalano i seguenti articoli:
 

1 Il Giornale di Vicenza, 18 settembre 2016 “Ferito cacciatore che già nel 1991 aveva subito analogo episodio venatorio: è stato lesionato al volto e all’avanbraccio, dai pallini esplosi da cacciatore. ” – Brendola (VI);
 
2. La Nuova Venezia, 19 settembre 2016 “Caccia al via: primo incidente e polemiche, parte un colpo: 63 enne di Caorle si spara al piede. Sotto accusa la legge regionale che introduce il nomadismo venatorio“ – Torre di Mosto (VE);
 
3. Il Mattino di Padova, 26 settembre 2016 “Ciclista impallinato alla gamba da un cacciatore” – Arsego (PD);
 
4. VicenzaToday, 26 settembre 2016 “Tezze, incidente di caccia: inciampa e spara al cugino” – Tezze (VI);
 
5. Il Mattino di Padova, 26 settembre 2016 “ Ferito ciclista 59enne: lesionato da due pallini da caccia mentre stava percorrendo la pista ciclopedonale Treviso-Ostiglia” – San Giorgio delle Pertiche (PD);
 
6 VeneziaToday, 26 settembre 2016 “Donna ferita in modo lieve a un piede mentre stava transitando in via Luneo: considerando la presenza di cacciatori la sua ipotesi è che si trattasse di un pallino esploso da un fucile di caccia” – Mirano (VE);
 
7 Il Giornale di Vicenza, 29 settembre 2016 “Cacciatore 81enne ferito: era nel capanno di caccia, insieme al figlio, quando dal suo fucile è esploso un colpo che lo ha ferito alla coscia” – Nogarole Vicentino (VI;
 
8. VicenzaToday, 30 settembre 2016 “Zanè, parta un colpo dal fucile, cacciatore si ferisce alla coscia”– località Zane Vicenza;
 
9. VicenzaToday, 2 ottobre 2016 “Santorso incidente di caccia: spara ad un uccello e impallina l’amico. Si tratta del terzo episodio nel giro di una settimana che va ad aggiungersi al caso di Dueville in cui una bambina ha rischiato di essere impallinata mentre giocava in giardino” – Santorso (VI);
 
10. Il Gazzettino di Vicenza, 2 ottobre 2016 “Cacciatore spara e sfiora una bimba nel giardino di casa, poi si allontana”
Dueville (VI);
 
11. Il Giornale di Vicenza, 16 ottobre 2016 “Ibis ucciso a fucilate. Chi ha sparato sapeva cosa faceva” – Montecchio Precalcino (VI);
 
 
12. Il Giornale di Vicenza, 18 settembre 2016 “Ferito cacciatore che già nel 1991 aveva subito analogo episodio venatorio: è stato lesionato al volto e all’avanbraccio, dai pallini esplosi da un cacciatore.” – Brendola (VI);
 
13. Il Gazzettino di Venezia, 23 ottobre 2016 “ Il cane torna con cento pallini in corpo. Gli spari vicino anche a un bambino” – Sant’Elena di Torre di Mosto (VE);
 
14. Padova Oggi, 23 ottobre 2016 “Il cacciatore spara agli uccelli fermi sul traliccio dell’alta tensione: frazione al buio” – località Laghi di Cittadella (PD);
 
15. Il Giornale di Vicenza, 23 ottobre 2016 “Caccia illegale, pensionato condannato ad una multa” – Altissimo (VI);
 
16. Corriere Veneto, 24 ottobre 2016 “In cerca di funghi con il fratello. Cacciatore spara, 30enne perde l’occhio” – San Pietro di Feletto (TV);
 
17. La Tribuna di Treviso, 24 ottobre 2016 “Feriti due cercatori di funghi: il cacciatore 65enne ha sparato credendo che dietro al cespuglio ci fosse un fagiano. Il 30 enne è stato colpito al collo e al volto mentre il fratello 43 enne ha subito lesioni al braccio” – San Pietro di Feletto (TV);
 
18. Il Giornale di Vicenza, 24 ottobre 2016 “Dopo l’ibis ucciso ora bracconieri a caccia di gheppi. Due esemplari feriti da fucilate sono stati soccorsi dai veterinari” – località Levà di Montecchio Precalcino (VI);
 
19. Il Giornale di Vicenza, 26 ottobre 2016 “Muore il bambi ferito dal bracconiere” – Arcugnano (VI);
 
20. Geapress – Vicenza, 27 ottobre 2016 “Rete di trenta metri per catturare gli uccelli. Intervento della polizia provinciale” – provincia di Vicenza;
 
21. Il Gazzettino di Treviso, 1 novembre 2016 “Un borgo si ribella “Via i cacciatori. Lite fra doppiette e cacciatori. I cani hanno calpestato i nostri orti e hanno impaurito la gente” ”– Treviso;
 
22. Geapress Vicenza, 1 novembre 2016, “Il calendario del bracconiere: 600 uccelli al mese”– provincia di Vicenza;
 
23. La Tribuna di Treviso, 1 novembre 2016 “Monigo assediato dai cacciatori. Molte segnalazioni dal quartiere per spari vicini alle case, danneggiamenti e colture rovinate” Monigo (TV);
 
24. il Gazzettino di Treviso, 2 novembre 2016 “Cacciatori nei giardini. Ora Basta” – Zero Branco (TV);
 
25. La Tribuna di Treviso, 5 novembre 2016 “Sparava alla lepre nel giardino di casa” – Resana (TV);
 
26. L’Arena di Verona, 5 novembre 2016 “Cacciatore ferito. Durante una battuta di caccia, l’amico ha esploso una fucilata che gli ha procurato lesioni alla coscia, schiena e mano” – Verona;
 
27. Oggi Treviso, 7 novembre 2016 “Pulisce il fucile, cacciatore si spara a una mano “ – Montecchia di Crosara (VR);
 
28. Il Giornale di Vicenza, 12 novembre 2016 “Caccia di frodo, sequestrati 400 uccelli ad Arzignano” – Arzignano (VI);
 
29. Il Giornale di Vicenza, 16 novembre 2016 “Un mercato clandestino della selvaggina protetta” – Malo e Isola Vicentina (VI);
30. Il Gazzettino di Belluno, 17 novembre 2016, “Minacce di morte all’animalista” – Valbelluna (BL);

 
31. Il Gazzettino di Padova, 18 novembre 2016 “Caccia ai bracconieri, scattano sei denunce” – Padova;
 
32. Il Giornale di Vicenza, 18 novembre 2016 “Agenti minacciati dal bracconiere, ‘Andate o sparo” – località Colle Colombo Recoaro (VI);
 
33. Padova Oggi, 20 novembre 2016 “ Stringe nella morsa una cartuccia da caccia che esplode: ferito al dito della mano” – Piove di Sacco (PD);
 
34. Geapress Vicenza, 21 novembre 2016” Cacciavano fringuelli. Denunciati due cacciatori” – provincia di Vicenza;
 
35. l’Arena, 27 novembre 2016 “Cacciatore sorpreso a picchiare il suo cane: scatta la denuncia” – Colognola (VR);
 
36. Vicenza Più, 30 novembre 2016 “Appostamenti da caccia nel vicentino , 19 denunce a cacciatori. ENPA interviene su “legge Berlato” – provincia di Vicenza;
 
37. Il Giornale di Vicenza, 5 dicembre 2016 “Lite tra vicini di casa, finisce con uno sparo ‘Cacciavo le nutrie’“- località Campedello e Debba Vicenza;
 
38. Rovigo Oggi, 12 dicembre 2016 “Gli altri cacciatori gli sparano in faccia. Caccia Rovigo: grave incidente nella zona di Lendinara, un uomo rischia un occhio dopo essere stato impallinato durante la caccia alla volpe” – Lendinara (RO);
 
39. La Nuova Venezia, 19 dicembre 2016 “ 14enne ferito: ha raccontato che, mentre si stava recando a scuola, è stato colpito da alcuni pallini da caccia alla testa e, per questa ragione è poi caduto dalla bicicletta” – Mirano (VI;
40. TrevisoToday, 4 gennaio 2017 “Rex ucciso dalla fucilata di un cacciatore: colpo esploso da pochi passi” – Casale sul Sile (TV);
41. Il Gazzettino di Belluno, 5 gennaio 2017 “Cane al cappio nelle trappole dei bracconieri” – Montebelluna (TV);

 
42. La Nuova Venezia, 26 gennaio 2017 “Sparavano alle specie protette denunciati cinque cacciatori” – Jesolo (VE);
 
43. La Tribuna di Treviso, 30 gennaio 2017 “Manda via i cacciatori, è rissa” – Roncade (TV);
 
44. Il Giornale di Vicenza, 31 gennaio 2017 “Cane chiuso in auto, condannato” – Bassano del Grappa;
 
45. Il Gazzettino di Belluno, 1 febbraio 2017 “A caccia di camosci protetti: risarcirà il Parco” – Gosaldo (BL);
 
46. Il Gazzettino, 5 febbraio 2017, “Il pensionato esige rispetto “Ogni volta che li vedo passare mi spariscono i galletti“ Assediato dai cacciatori: ‘Incivili’ – Montebelluna (TV);
 
47. VVox.it, il 6 febbraio 2017 “Caccia illegale, pettirossi destinati alle tavole venete” – Veneto;
 
48.Il Giornale di Vicenza, 9 febbraio 2017 “Vendeva uccelli vietati. Mercato nero stroncato. Denunciato un rappresentante scoperto in flagrante. Custodiva in un magazzino circa 3500 esemplari tutte specie protette di cui è vietata la detenzione” – Schio (VI).
Rilevato che:
– in materia di abbattimenti illegali di uccelli selvatici l’Italia è oggetto di un procedimento EU-Pilot, il n.5283/13/ENVI per violazioni alla Direttiva Uccelli 147/2009/UE;
– dalle analisi e dai dati contenuti nella bozza del “Piano nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, redatto dall’ISPRA nel luglio 2016 e trasmesso a tutte le regioni l’8 agosto 2016, emerge che le Prealpi lombardo-venete e il Delta del Po rientrano tra le aree in cui il bracconaggio è particolarmente intenso: sono state rilevate ben 2 delle 8 situazioni calde, cosiddette black-spot;
– inoltre nell’Allegato 1, a pagina 19, del Piano sono descritte chiaramente le diverse tipologie, in particolare quelle riguardanti il bracconaggio. Nella relativa tabella è inserito l’utilizzo di mezzi vietati quali sep, vischio, schiacce, archetti, reti, lacci, e richiami acustici nell’area delle Prealpi, ovvero nella pedemontana; abbattimento con armi da fuoco sempre nelle Prealpi di migratori protetti; utilizzo di mezzi di caccia non consentiti e superamento dei limiti di carniere per gli uccelli acquatici e per i passeriformi protetti;
– il 6 novembre 2016 la Sezione del WWF di Rovigo ha segnalato una serie di irregolarità in materia di caccia alla Regione e alla Provincia, chiedendo la messa in atto di azioni di contenimento del fenomeno del bracconaggio nell’area del Delta del Po;
– l’Italia rischia una procedura di infrazione e una successiva condanna con sanzioni economiche a causa della violazione della Direttiva “Uccelli”, la 147/2009/UE;
– il Governo in data 10 agosto 2016 ha impugnato la legge regionale n. 18 del 2016, il cosiddetto ‘Collegato agricoltura, caccia e pesca’ nelle parti in contrasto con la legge nazionale n. 157 del 1992, relative alle disposizioni sulla caccia in via esclusiva, in forma vagante o appostamento fisso, al nomadismo venatorio, all’addestramento dei cani da caccia da potersi svolgersi tutto l’anno anche con l’abbattimento di fauna, alla presenza negli organi direttivi degli Ambiti Territoriali di Caccia dei rappresentanti di associazioni venatorie non riconosciute a livello nazionale; alla caccia da natante e alle ‘misure di contenimento’ del Cormorano;
– la suddetta legge sul nomadismo ha comportato la possibilità per molti cacciatori, non dovendo essere soci dell’Ambito Territoriale di Caccia frequentato, di muoversi praticamente nell’anonimato in tutto il territorio regionale, con tutte le conseguenze del caso.
Tenuto conto che:
– l’articolo 1 della legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2017” prevede che “Sono riallocate in capo alla Regione le funzioni non fondamentali già conferite, alla data di entrata in vigore della presente legge, alle province e alla Città metropolitana di Venezia in materia di caccia e pesca (…)”;
– la vigilanza venatoria rientra tra le funzioni in materia di caccia e pesca riallocate in capo alla Regione;
– l’articolo 6 della legge regionale n. 30/2016 ha inoltre istituito il Servizio regionale di vigilanza al quale competono, ai sensi della lettera b) del comma 3 le attività di controllo e di vigilanza relative “alla tutela e salvaguardia della fauna selvatica e all’attività di prelievo venatorio di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” e alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” nonché della fauna ittica e della pesca nelle acque interne di cui alla legge regionale 28 aprile 1998, n. 19 “Norme per la tutela delle risorse idrobiologiche e della fauna ittica e per la disciplina dell’esercizio della pesca nelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto” ricadenti nelle funzioni non fondamentali conferite dalla Regione alle province e alla Città metropolitana di Venezia, di cui all’articolo 2, comma 1 della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 19 .”;
– nell’ultimo anno l’attività di vigilanza venatoria, attualmente gestita dalle province nelle more dell’istituzione del succitato servizio regionale di vigilanza, ha subito un ridimensionamento a causa della diminuzione del numero di addetti.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri
chiedono al Presidente della Giunta regionale
quali azioni e iniziative vengono svolte attualmente per prevenire i rischi connessi all'uso di armi da caccia nell’esercizio venatorio e atti di bracconaggio, al fine di garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini del Veneto e dei turisti e di tutelare la fauna selvatica nel rispetto delle vigenti normative regionali, statali e comunitarie.
 
   

 

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