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Basta corruzione in Europa

Andrea Zanoni firma risoluzione anti corruzione approvata dal Parlamento europeo. La Commissione europea spinga gli Stati membri a recepire gli strumenti anti corruzione internazionali.

“E’ arrivata l’ora di dire basta una volta per tutte alla corruzione in Europa”. Andrea Zanoni (IdV) commenta così la risoluzione comune “sugli sforzi dell’Unione europea per lottare contro la corruzione” firmata da lui e dalla collega IdV Sonia Alfano approvata oggi dal Parlamento europeo. Appoggiata da tutti i gruppi politici, la risoluzione invita la Commissione a dare “priorità alla lotta contro la corruzione” che ha giocato “un ruolo importante nella crisi economica attuale”.

“La ripresa economica degli Stati membri colpiti dalla crisi economica e finanziaria è ostacolata dalla corruzione, dall’evasione fiscale, dalla frode fiscale e da altri reati economici”, si legge nella risoluzione, che chiede alla Commissione “di adottare misure volte a promuovere il recepimento e l’attuazione da parte degli Stati membri degli strumenti anti corruzione pertinenti a livello internazionale e regionale, incluse sanzioni dissuasive”.

“L’Italia è uno dei tre Stati Ue che non hanno ancora ratificato la Convenzione penale del Consiglio d’Europa sulla corruzione”, attacca Zanoni, “Ancora una volta il giusto impulso viene dall’Europa, nonostante quattro cittadini europei su cinque considerino la corruzione un problema grave nel loro Paese”. “La ripresa economica degli Stati membri colpiti dalla crisi economica e finanziaria è ostacolata dalla corruzione, dall’evasione fiscale, dalla frode fiscale e da altri reati economici”, conclude Zanoni, che promette di portare in Europa quei valori che l’Italia dei Valori sta difendendo in Italia. “La difesa delle giustizia e dell’uguaglianza sociale sarà sempre una delle mie priorità a Bruxelles”.

La risoluzione approvata dal Parlamento europeo invita anche gli stati membri a “ratificare e attuare appieno la Convenzione sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali dell’OCSE”.

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