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Ambiente – Zanoni (PD), Guarda (AMP), Bartelle (Misto): “Preoccupa la latitanza del ministro Costa. Venga a vedere il disastro ambientale, ascolti il parere dell’Ispra e vieti la caccia nelle aree colpite dall’uragano”

Venezia, 29 nov. 2018   – “Con un disastro di queste dimensioni stupisce e preoccupa la latitanza, anzi il disinteresse, dell’attuale ministro dell’Ambiente Costa. È una catastrofe che per vastità e superficie non ha avuto pari in tutta Italia, ben 100.000 ettari di foreste rase al suolo e circa 15 milioni di alberi caduti. Costa, a distanza di un mese, non si è ancora fatto vivo. C’è stato un sopralluogo di due ministri e altri rappresentanti di maggioranza del parlamento che poco avevano a che fare con l’ambiente. Il ministro competente invece non si è visto. Per questo lo invitiamo sabato prossimo a venire nella piana di Marcesina. Lo deve ai veneti e a tutti i cittadini italiani che credono nel ruolo delle istituzioni, lo deve all’ambiente, alle foreste e alla fauna selvatica”.

Un invito a tre voci quello dei Consiglieri regionali del Veneto Andrea Zanoni (PD), Cristina Guarda (AMP) e Patrizia Bartelle (Gruppo Misto) dell’Intergruppo per il benessere e la conservazione degli animali e della natura, contenuto in una nota “in vista della manifestazione in programma sabato primo dicembre a Piana della Marcesina (raduno alle 12 al parcheggio del Centro Fondo Enego in località Valmaron a Enego, quindi un corteo a piedi, circa quattro chilometri attraverso gli alberi abbattuti della foresta, in direzione del Rifugio della Marcesina) organizzata da una nutrita pattuglia di associazioni animaliste e ambientaliste: Iams- Impegno e Azione per un mondo sostenibile, da Enpa-Ente nazionale protezione animali, Lac-Lega per l’abolizione della caccia, Lav-Lega anti vivisezione, Lidaa-Lega italiana difesa animali e ambiente, Oipa-Organizzazione internazionale protezione animali, Mountain Wilderness, Lndc- Lega nazionale per la difesa del cane, Lipu-Lega italiana protezione uccelli, Wwf-World Wildlife Fund, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Coordinamento protezionista Veneto e Legambiente. Le associazioni chiedono al ministro Costa e al governatore Zaia oltre al divieto di caccia per tutta la stagione, maggiori tutele per gli animali selvatici decimati dall’uragano, lo stop al progetto di legge che dà il via libera ai fuoristrada dei cacciatori nei sentieri di alta montagna, un serio ed efficace impegno alla lotta contro i cambiamenti climatici”.

“Una presenza – continuano i tre esponenti di opposizione – ancor più necessaria visto che proprio oggi l’Ispra, rispondendo a una richiesta del consigliere Zanoni, ha sostenuto che nelle zone colpite dall’uragano la caccia, con particolare riferimento agli uccelli e alla piccola fauna selvatica debba essere chiusa per tutta la stagione venatoria 2018-2019. L’Istituto per la ricerca e la protezione ambientale scrive che ‘considerata l’eccezionalità della situazione ambientale e faunistica e seguendo un necessario principio di cautela’ andrebbe considerata la chiusura del prelievo venatorio per l’intera stagione sulle specie ornitiche e su tutta la piccola selvaggina nelle zone interessate dai danneggiamenti forestali, inclusa una fascia territoriale contigua di un chilometro’. Il ministro non può continuare a tacere e girarsi dall’altra parte come se la cosa non lo riguardasse. Faccia il suo dovere, prenda coraggio, come già in passato fecero altri ministri dell’Ambiente come Carlo Ripa Di Meana ed emani immediatamente un’ordinanza di chiusura della caccia, considerando l’inadempienza delle regioni interessate, come il Veneto, nell’applicare gli articoli di legge sulla tutela del patrimonio faunistico che prevedono la chiusura della caccia nelle zone colpite dalle calamità naturali”.

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