A Treviso sono finiti sott’acqua i quartieri del quadrante sud, con garage e abitazioni allagate. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Quello che è successo ieri, si verifica da anni: i cittadini continuano a subire e quando si deve fare la conta dei danni si assiste ad un teatrino di scambi di accuse, ma alla fine nulla cambia. Auspico che i trevigiani aprano gli occhi e stiano più attenti alle loro scelte al momento di entrare in cabina elettorale».
La pioggia caduta ininterrottamente da ieri, giovedì 16 maggio 2013, ha messo in ginocchio interi quartieri del capoluogo della Marca. Sono finiti sott’acqua in particolare San Zeno, San Lazzaro, Borgo Mestre e Selvana.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Quello a cui abbiamo assistito in queste ore si verifica ormai da diversi anni. Sistematicamente i cittadini devono subire danni che poi al momento della quantificazione, diventano oggetto di accuse incrociate. Si assiste alla rincorsa per individuare il colpevole e si fa a gara a chi promette interventi più decisivi. Poi, tutto finisce nel silenzio e non cambia nulla. Quando si devono approvare i Piani Regolatori si programma la continua cementificazione del territorio e tutti i buoni propositi e i ricordi dei disastri si sciolgono come neve al sole».
Ad essere inondata non è stata solo la parte sud della città, ma sono stati colpiti anche Comuni come Zero Branco, Mogliano Veneto fino a Silea. «L’acqua non riesce a defluire perché sono stati cementificati e asfaltati terreni che servivano proprio ad assorbire le precipitazioni. Auspico che i trevigiani aprano gli occhi e siano più attenti alle loro scelte al momento delle elezioni ormai prossime. Chi continua a votare e premiare coloro che sono la causa di questi danni, si rende complice in qualche modo e non può lamentarsi a disastro avvenuto. I cittadini di Treviso hanno un’occasione d’oro per cambiare e mandare a casa chi non sa amministrare il territorio, ma è solo in grado di lucrare sull’ambiente».
Lo scorso aprile Zanoni ha organizzato a Vicenza una conferenza dal titolo “Alluvione 2010: dove sono i colpevoli? Dubbi ed interrogativi sui danni e sulle responsabilità” ripercorrendo anche i drammatici momenti che hanno messo in ginocchio la città berica.
«L’Europa si è resa conto che asfaltare e cementificare è una via che non deve più essere percorsa – ha concluso Zanoni – A maggio scorso, infatti, il Parlamento europeo ha approvato la relazione Gerbrandy, con la quale ha dato chiare indicazioni alla Commissione europea per arrivare gradualmente entro il 2050 allo stop definitivo dell’edificazione e dell’asfaltatura di territorio agricolo e naturale».
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