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Treviso, prosecco spacciato per Champagne. Zanoni (PD): “Mettere stop a impianti di nuovi vitigni, puntare su qualità”

“Quanto è emerso dal sequestro, eseguito dalla Guardia di Finanza in provincia di Treviso, di bottiglie di prosecco spacciate per Champagne di marca, dimostra quanto possa diventare controproducente che la Regione continui a spingere al massimo sull’acceleratore sull’impianto di nuovi vitigni di prosecco”.

 

Il commento è del consigliere regionale del PD, Andrea Zanoni, commentando l’operazione che ha portato al sequestro di 9.200 bottiglie di vino, 40.000 etichette e 4.200 scatole ad un imprenditore trevigiano del settore vinicolo.

 

“Se un vino di eccellenza come il nostro prosecco viene utilizzato per truffe e contraffazioni significa che c’è qualcosa che in questo sistema non funziona più. La stessa FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) ha da tempo sollevato il problema della rimozione del blocco dei nuovi impianti. Le previsioni circa produzioni stratosferiche, fino a un miliardo di bottiglie di prosecco doc, ovvero il doppio delle attuali, evidenziano che questa politica andrebbe a vantaggio della quantità ma a discapito della qualità e tipicità dei nostri prodotti”.

 

“Dobbiamo puntare sulla qualità – conclude Zanoni – aumentando i controlli ed evitando che la liberalizzazione del prosecco crei fenomeni come questi che creano ombre su un prodotto riconosciuto a livello mondiale. Meglio sarebbe porre dei seri limiti anche legati alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, spingendo sulle produzioni biologiche ed evitando la distruzione dei boschi, dovuta alla rincorsa di nuovi impianti”.

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