“L’area C&C di Pernumia è una bomba ambientale, cittadini e associazioni sono preoccupati ma la Regione non ha ancora stanziato le risorse necessarie per la bonifica del sito”. I consiglieri del Partito Democratico Andrea Zanoni, Piero Ruzzante e Claudio Sinigaglia rilanciano l’allarme sui rifiuti tossico-nocivi ancora presenti nella zona, con un’interrogazione a risposta immediata. I tre esponenti dell’opposizione fanno proprie le parole dei residenti di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare che insieme a numerose associazioni hanno inviato una lettera al governatore Zaia, all’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin e ad altre istituzioni locali.
“C’è un’eredità di 50mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi all’interno di capannoni fatiscenti, nelle immediate vicinanze di centri abitati, campagne produttive e del canale Vigenzone, che in più di un’occasione ha tenuto i cittadini col fiato sospeso per il rischio esondazione. L’ultima volta è accaduto il 4 febbraio 2014 con l’Ente Bacino PD3 costretto a intervenire mettendo delle paratie per impedire all’acqua di arrivare all’ingresso dei capannoni e quindi di allagarli, mentre lungo l’argine si erano aperti numerosi fontanazzi. Se le acque fossero fuoriuscite verso la fabbrica, avrebbero diffuso le sostanze chimiche dei fanghi nelle campagne circostanti, causando un disastro ambientale con gravissime conseguenze sulla salute pubblica e sull’economia agricola della zona”.
La bonifica dell’area ex C&C è iniziata, ma è ancora lontana da concludersi, soprattutto per la carenza di fondi. “Alcuni mesi fa sono state rimosse circa 2727 tonnellate di rifiuti tossico nocivi ma nei capannoni se ne trovano ancora 49mila – insistono i consiglieri – Per completare le operazioni servono ulteriori risorse della Regione, eventualmente reperibili anche attraverso i fondi europei assegnati al Veneto. In ogni caso la situazione va risolta in modo rapido e definitivo, non possiamo scherzare con la salute dei cittadini e rischiare un disastro ambientale”.