(Arv) Venezia 3 lug. 2023 – “Dal processo a carico di 15 manager della Miteni è emersa una rivelazione inquietante. Il responsabile del Dipartimento di Epidemiologia Ambientale dell’Istituto Superiore di Sanità ISS, nonché consulente dei pubblici ministeri vicentini, Pietro Comba, ha infatti mostrato un documento. Quello di un’accordo di collaborazione per l’esecuzione del programma di ricerca' tra ISS e Regione, relativo a un’indagine epidemiologica di tre anni sulla popolazione delle aree colpite del Veneto per monitorare le condizioni sanitarie degli abitanti e cercare eventuali relazioni tra i Pfas ingeriti e l’insorgere di patologie come i tumori. Peccato che di quell’indagine la Regione non ne abbia fatto nulla”. Sono le parole del Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni che aggiunge: “Questa però non è l’unica omissione in tema di ricerca su cause ed effetti del fenomeno Pfas. La Giunta Zaia nel 2019 aveva previsto anche un Piano di monitoraggio degli alimenti, non trasformati e trasformati, anche di provenienza extra-regionale, che compongono la dieta tipica della popolazione del Nord-Est e che sono in commercio nella Regione Veneto. Il Piano doveva servire per ottenere stime più veritiere della contaminazione delle matrici alimentari in commercio nel territorio regionale e nazionale e di raffinare quindi le stime di esposizione della popolazione veneta”.
“Non solo: la Regione – insiste Zanoni – aveva il compito di mettere in atto un Piano di sorveglianza, focalizzato sulle zone dell’Area Rossa che erano risultate più critiche nel precedente Piano di monitoraggio, esaminando nel dettaglio le pratiche agrozootecniche in relazione alla contaminazione delle matrici alimentari e prevedendo anche un monitoraggio protratto nel tempo al fine di valutare il variare della contaminazione con i cambiamenti delle pratiche agrozootecniche. Nel 2021 avevo presentato un’interrogazione (n. 153 del 25 novembre) con la quale chiedevo alla Giunta Zaia di sapere che fine avessero fatto queste attività utili a capire la gravità di quanto accaduto per anni sotto il suo naso. Ma ad oggi non è ancora arrivata alcuna risposta: dopo 19 mesi permane il silenzio”.
“Zaia, eterno assente in Consiglio – conclude Zanoni – venga subito in Aula a riferire sul perché di queste tre gravissime ed ingiustificabili omissioni: lo deve ai cittadini veneti e soprattutto a quei 350.000 cittadini dell’area inquinata che ancor oggi si trovano con il sangue contaminato da Pfas”.