Venezia, 17 luglio 2018
“Anche l’Ispra smaschera Zaia e la sua Giunta. La legge regionale sul contenimento del consumo di suolo è assolutamente inadeguata per fronteggiare l’emergenza del Veneto, che si conferma in testa a questa poco invidiabile classifica”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, analizzando il dossier 2018 dell’Istituto superiore perla protezione e la ricerca ambientale.
“I dati relativi allo scorso anno sono impietosi a livello nazionale 54 chilometri quadrati di nuovo asfalto e cemento, ben due metri quadrati al secondo. Appena due, invece, i chilometri quadrati rinaturalizzati: la superficie naturale si è quindi ridotta di ulteriori 52 chilometri quadrati, come se ogni due ore venisse costruita una nuova piazza Navona. In Veneto il consumo di suolo è cresciuto del 12,35%, con 1134 ettari in più rispetto al 2016, quasi il doppio della Lombardia che ha avuto un incremento di 603 e il triplo della Puglia, 409. Su scala locale la situazione della Pianura Padana e del Nord Est si conferma particolarmente critica: in provincia di Treviso il suolo consumato si attesta tra i 40 e i 45mila ettari, così come in quelle di Verona e Padova”.
“Per invertire la tendenza – prosegue il vicepresidente della commissione Ambiente – serviva ben altro. La legge 14/2017 è invece zeppa di deroghe e quindi inutile: piano casa, varianti con lo sportello unico, cave, strade e autostrade, capannoni agricoli. I principi, condivisibili, del provvedimento vengono di fatto ‘neutralizzati’. È stato l’ennesimo spot vuoto di Zaia, un altro fallimento di questa maggioranza che dimostra la propria incapacità programmatoria. Anziché vantarsi sui giornali di essere i più bravi, i primi ad aver approvato una legge per il ‘consumo zero’, dovrebbero recitare il mea culpa per essere i peggiori d’Italia. Al primo posto sì, ma per distruzione di suolo!”.