Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso, già bocciato dal TAR del Friuli Venezia Giulia, contro la delibera di abbattimento delle baracche abusive alla foce dell’Isonzo emessa dal Comune di Staranzano (GO). L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «La sentenza è una grande vittoria del WWF Isontino che, da vent’anni, denunciava gli abusi edilizi. Se verranno fatte altre furbate all’interno della Riserva Naturale, mi rivolgerò all’Europa»
Il Consiglio di Stato ha respinto tutti i ricorsi presentati al Tribunale Regionale Amministrativo (TAR) del Friuli Venezia Giulia per le sentenze emesse nei confronti dell’Unione Casoni Quarantia, confermando che le costruzioni edificate alle Foci dell’Isonzo sono abusive e, quindi, vanno abbattute, come richiesto nelle varie ordinanze dal Comune di Staranzano (GO) e come da vent’anni denuncia il WWF Isontino.
Nella sentenza pronunciata il 29 gennaio 2013 e depositata e depositata pochi giorni fa, esattamente l’11 marzo 2013, i giudici amministrativi della Quarta Sezione del Consiglio di Stato hanno bocciato le prove e la documentazione presentate dai “casonari”, che avrebbero dovuto dimostrare “l’autenticità e la storicità” delle costruzioni. I giudici hanno dato ragione al Comune di Staranzano e alla Regione Friuli Venezia Giulia, confermando i verdetti di abbattimento impugnati dai ricorrenti per gli abusi edilizi alle foci dell’Isonzo.
Il Consiglio di Stato, dopo aver esaminato le prove fornite per ciascuno dei casoni in ordine all’epoca di realizzazione anche tramite una perizia affidata alla Facoltà di Architettura di Trieste, ha accertato che “la stragrande maggioranza dei casoni è stata edificata solo negli anni ‘60 e ‘70, con l’eccezione di una minoranza che risale a non prima dei tardi anni ’40 o ‘50. Pertanto risulta smentita la tesi degli appellanti che i casoni fanno parte del paesaggio lagunare in quanto testimonianza storica delle antiche attività di pesca”
Si tratta quindi di abusi edilizi e, a questo punto, deve essere data attuazione al provvedimento del Comune di Staranzano, che ha ordinato l’abbattimento delle baracche ed il conseguente ripristino dell’ambiente naturale.
Il WWF Isontino, presieduto da Claudio Siniscalchi, ha combattuto per anni in solitudine la battaglia per tutelare una zona che fa parte della Riserva Naturale Regionale, istituita nel 1996 e riconosciuta Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS).
L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «La sentenza del Consiglio di Stato è una grande vittoria per l’ambiente. Mi complimento con il WWF Isontino, che per tanti anni ha caparbiamente lottato da solo per portare avanti una battaglia di civiltà, con il Comune di Staranzano e con la Regione Friuli Venezia Giulia, che non hanno chiuso gli occhi di fronte ad uno scempio ambientale di tale portata».
Di recente è stato avviato il procedimento per la realizzazione di una darsena da 208 posti barca a Punta Barene, all’imbocco del canale Quarantìa all’interno della Riserva naturale con due edifici di servizio costruiti con le tipologie del casone lagunare e un parcheggio.
«Questo nuovo progetto mi preoccupa per l’impatto sull’habitat e sul paesaggio e per il fatto che un’opera così impattante sia prevista all’interno di un’area tutelata anche dalle Direttive Uccelli 2009/147/CE e Habitat 93/43/CEE – ha concluso Zanoni – Le foci dell’Isonzo sono un patrimonio naturale di elevatissimo valore per la fauna e la flora presenti. Vigilerò sull’evolversi della situazione e, se riscontrerò violazioni delle normative europee, non esiterò a portare il caso a Bruxelles».
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