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Zanoni, Guarda, Bartelle: “Nel nuovo calendario venatorio la Regione elimini dalle specie cacciabili almeno gli uccelli in pericolo”

“Ci sono uccelli migratori in pericolo a livello mondiale per il loro status di popolazioni ad alto rischio. Tra questi, cinque specie ancora cacciabili anche in Veneto. Chiedo perciò alla Regione di toglierle dalla lista, tutelando un patrimonio naturale internazionale”. L’appello, tramite interrogazione a risposta immediata, arriva dal consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni e sottoscritta dalle colleghe Cristina Guarda di AMP e Patrizia Bartelle del M5S, in vista dell’approvazione del nuovo calendario venatorio che dovrà avvenire entro il 15 giugno.

In serio pericolo, specifica l’esponente dem, ci sono la Coturnice, il Moriglione, la Pavoncella, la Tortora selvatica e il Tordo sassello. “Secondo i dati del ‘Birds in Europe 3’, il nuovo studio di BirdLife International sullo stato di conservazione degli uccelli selvatici in Europa, commissionato dalla Commissione Europea, che sarà presentato in anteprima europea a Parma, in occasione dell’assemblea nazionale della Lipu il 20 maggio, queste specie sono tutte classificate SPEC 1, ovvero minacciate a livello mondiale. È un netto peggioramento rispetto alla rilevazione precedente, dato 2013, considerato che quattro erano catalogate SPEC 2 o 3, mentre il tordo sassello non risultava affatto a rischio. La legge statale sulla protezione della fauna selvatica e sull’attività venatoria del 1992 non è stata aggiornata e quindi questi uccelli risultano cacciabili. Nel frattempo, però, le condizioni sono cambiate, vuoi per la perdita di habitat, i cambiamenti climatici e anche l’attività venatoria, e così la loro conservazione è in pericolo”.

“Finora – prosegue Zanoni – la Regione non ha brillato per sensibilità in materia: nel 2014 la Commissione europea ha aperto un caso (Caso EU PILOT 6955/14/ENVI) per la violazione degli articoli 2, 5 e 7 della direttiva “Uccelli” 2009/147/CE, riguardante la conservazione delle specie selvatiche, contenuta nei calendari venatori approvati da alcune regioni italiane, tra le quali il Veneto, che con la Lombardia detiene il record negativo dell’autorizzazione alla caccia di 18 specie in stato di conservazione sfavorevole. Adesso, visto che la situazione si presenta ancora più grave, serve mettere dei paletti. Perciò chiedo alla Regione, con particolare riferimento al Presidente Zaia, di escludere le specie a rischio dal calendario venatorio 2017-2018”.

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