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Zanoni e Bigon (Pd): “Pista da bob a Cortina, la risposta della Regione alla interrogazione presentata dal Pd è imbarazzante. Il Veneto ha voce in capitolo?”

(Arv) Venezia 28 nov. 2023 – “La nuova pista da bob a Cortina? Ci dicono che non si farà più. Chi avrebbe coperto i costi esorbitanti delle manutenzioni? Valuterà il Comune di Cortina con la Società Infrastrutture Milano-Cortina (Simico). Le alternative? Rimaniamo in attesa delle formali decisioni del governo. È un imbarazzante campionario di burocratese e di perifrasi, giri di parole, la risposta della Giunta regionale alla interrogazione presentata”. Commentano così i consiglieri regionali del Partito Democratico, Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon in merito ai costi della manutenzioni della nuova pista da bob, che tuttavia forse non si farà più.

“Restiamo basiti – puntualizzano i consiglieri – sembrerebbe che la Regione del Veneto non abbia alcuna voce in capitolo nella gestione dell’evento olimpico che il presidente Zaia aveva presentato come una conquista di tutti i veneti. In un passaggio della risposta alla interrogazione presentata dal Pd, si riporta addirittura di aver appreso ‘dai giornali’ la volontà del Comitato Olimpico di non procedere più con la realizzazione della pista e di essere alla ricerca di una soluzione alternativa. Ma non c’era dialogo e sintonia tra la Giunta regionale e il governo ‘amico’ di Fratelli d’Italia e Lega? Le alternative erano state indicate in passato, tra queste Innsbruck”.

“Ma non è tutto – proseguono Zanoni e Bigon – oggi scopriamo che non sono state individuate le modalità di copertura degli smisurati costi di manutenzione (1,5 milioni all’anno): il Comune di Cortina D’Ampezzo, proprietario dell’impianto – si legge nella risposta – tenuto conto delle determinazioni che saranno assunte dai soggetti competenti […] procederà sulla base dei dati elaborati da Simico […] alle opportune valutazioni […] per assorbire i costi di manutenzione. E’ evidente, che per queste olimpiadi i veneti spenderebbero molti troppi soldi per poi apprendere le notizie dai giornali. Per mesi hanno discusso su un’opera da 127 milioni di costo di realizzazione, più altri 45 milioni di costi di manutenzione, devastante per il territorio, che si è rivelata insostenibile. La Regione riprenda in mano il proprio destino, indichi le soluzioni alternative che rispondono ai propri interessi e in caso di dubbi sulla posizione del governo, il presidente Zaia alzi il telefono e chieda ai suoi amici a Roma. In questo modo la Regione del Veneto eviterà figure da ‘cioccolatino’ come la presente”, concludono Zanoni e Bigon.

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