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Zanoni aderisce alla campagna anticorruzione di “Riparte il futuro”

L’eurodeputato firma la petizione che chiede ai candidati alle elezioni di febbraio cinque azioni per dare l’esempio nella lotta alla corruzione in Italia. “Alcune liste non fanno ben sperare. E’ arrivata l’ora di guarire questo cancro che ci costa ogni anno miliardi di euro”

 

Andrea Zanoni sottoscrive la petizione e aderisce la campagna “Senza corruzione riparte il futuro”. “L’Italia si deve scrollare di dosso una volta per tutte il fardello di corruzione che da troppi anni si porta appresso. I candidati delle prossime elezioni nazionali devono essere cristallini come l’acqua. Purtroppo i recenti fatti di cronaca, ci dimostrano che non sempre è così”.

 

“Riparte il futuro”, accanto a Libera e al Gruppo Abele, ha lanciato una campagna che chiede pubblicamente a tutti i candidati, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere cinque impegni stringenti contro la corruzione per potenziare la legge anticorruzione nei primi cento giorni di legislatura e per rendere trasparenti le candidature. Nel dettaglio parliamo di inserire nella propria campagna elettorale la promessa di continuare il rafforzamento della legge anticorruzione iniziato con la riforma del novembre 2012; pubblicare il proprio Curriculum Vitae con indicati tutti gli incarichi professionali ricoperti; dichiarare la propria situazione giudiziaria e quindi eventuali procedimenti penali e civili in corso e/o passati in giudicato; pubblicare la propria condizione patrimoniale e reddituale; dichiarare potenziali conflitti di interesse personali e mediati, ovvero riguardanti congiunti e familiari.

 

Zanoni ricorda che “l’ultima classifica di Trasparency International vede l’Italia perdere ancora posizioni nella classifica annuale della percezione della corruzione. Su 176 nazioni ci siamo aggiudicati il 72esimo posto, mentre nel 2005 eravamo 40esimi”.

 

“Con quello che costa al sistema Italia la corruzione, secondo le stime della Corte dei Conti 60 miliardi ogni anno, si potrebbero liberare le risorse necessarie per uscire dalla recessione”, conclude Zanoni, che invita “tutti i cittadini italiani interessati ad avere futuro più trasparente e meno corrotto a firmare la petizione”.

 

BACKGROUND

 

Il report Corruption Perceptions Index (CPI), elaborato da Transparency International, è un indice che determina la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi nel mondo, attribuendo a ciascuna Nazione un voto che varia da 0 (massima corruzione) a 10 (assenza di corruzione). Si tratta di un indice composito, ottenuto sulla base di varie interviste/ricerche somministrate ad esperti del mondo degli affari e a prestigiose istituzioni.

In Europa la Grecia è la nazione che ha fatto il balzo più ampio verso il basso: meno 14 posizioni per attestarsi 94° con un punteggio CPI pari a 36. Gli Stati Uniti sono saliti di 5 posizioni fino al 19°posto. Nella classifica l’Italia peggiora la sua posizione, con un punteggio CPI pari a 42. Transparency International ricorda che quando si tratta di pagare bustarelle le nostre aziende si piazzano 15esime su 28. E rammenta che lo Stato, nel 2010, riusciva a tenere sotto controllo appena il 57% della corruzione.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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