Vicino alla Laguna del Mort (VE) una volpe intrappolata da un laccio di un bracconiere sarebbe stata giustiziata ma non soccorsa da agenti della Polizia Provinciale.
Venerdì 27 gennaio 2012 nella boscaglia vicino alla Laguna del Mort in provincia di Venezia in una zona tabellata con il divieto di caccia, il signor Giovanni Marangon di Preganziol (TV) passeggiando con la propria compagna e con il loro cane ha trovato una volpe imprigionata con il muso ad un laccio di ferro, pratica vietata ma ancora molto utilizzata dai bracconieri per catturare fauna selvatica.
Il Marangon si è rivolto a diverse forze dell’ordine, venendo ricontattato dalla Polizia Provinciale che lo avrebbe avvisato che sarebbero intervenuti per abbattere l’animale, cosa che poi si sarebbe verificata.
Stando alla testimonianza di Marangon riportata nel gazzettino online del 30 gennaio 2012 (http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=179169&sez=LADENUNCIADELGIORNO) le guardie avrebbero addotto le seguenti motivazioni: “la volpe è un animale pericoloso e quindi va abbattuto; se l’animale è intrappolato va abbattuto; la legge lo prevede e, se non lo facessimo, saremmo perseguibili dai nostri superiori; se non la abbattiamo adesso saremmo costretti ad “uscire” domani per ucciderla”.
“Chiedo che venga immediatamente fatta luce sulla vicenda – dichiara Andrea Zanoni, eurodeputato di IDV – che se risultasse vera, sarebbe di una gravità inaudita.
Sarebbe infatti gravissimo se venisse accertato che agenti di una pubblica amministrazione invece di prestare soccorso ad un animale in difficoltà, per di più per colpa di una pratica penalmente vietata, lo avessero addirittura abbattuto, quando, per legge, sarebbero tenuti a intervenire e salvare l’animale. Il contesto in cui si è sarebbe svolto il fatto, che avrebbe visto l’impossibilità per la volpe di scappare, avrebbe certamente richiesto che questi chiedessero l’aiuto a un veterinario per sedare l’animale, liberandolo dal laccio per eventualmente ricoverarlo per le cure necessarie presso uno dei centri di recupero della fauna selvatica previsti dalla legge”.
“Ancora più gravi – continua Zanoni – sarebbero, se confermate, le dichiarazioni degli agenti, che paventerebbero addirittura una loro violazione della legge se non avessero abbattuto l’animale.
La caccia alle volpe è consentita fino al 31 gennaio ma solo alle persone autorizzate, con i mezzi di caccia previsti e nelle aree dove la caccia è consentita.
“Voglio andare fino in fondo alla questione – conclude Andrea Zanoni – ho scritto oggi stesso una lettera al Presidente della Provincia di Venezia, e se necessario denuncerò l’accaduto alle autorità competenti. L’Italia è già stata condannata diverse volte dall’Unione Europea per le sue leggi iperpermissive nei confronti della lobby dei cacciatori, non vorrei che si scoprisse che anche chi dovrebbe controllare tali leggi sia il primo ad infrangerle”.
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