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Etichette alimentari, Il Parlamento europeo dice No alle indicazioni fuorvianti

Bruxelles, 2-02-2012

Il Parlamento europeo oggi ha approvato la risoluzione cofirmata da Andrea Zanoni che boccia un’indicazione nutrizionale parziale e fuorviante. Zanoni: “Gli interessi dei consumatori hanno prevalso su quelli delle lobby”.
“No alle indicazioni fuorvianti nelle etichette dei prodotti alimentari”. Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, accoglie con favore l’approvazione di questa mattina da parte del Parlamento europeo della risoluzione “sulle modifiche al Regolamento comunitario 1924/2006 sulle indicazioni nutrizionali” di cui Zanoni è uno dei cofirmatari. “Il consumatore ha il sacrosanto diritto di avere in etichetta indicazioni chiare e veritiere che gli consentano di fare la giusta scelta al supermercato”.
Con l’approvazione della risoluzione sulle etichette alimentari, presentata da Zanoni e da altri undici colleghi di diverse nazionalità, il Parlamento dice No alla nuova dicitura “ora contiene il X% di [calorie, grassi, grassi saturi, sodio, sale, zuccheri] in meno” proposta dalla Commissione europea. “Si tratta di un’etichetta ambigua e fuorviante che non avrebbe fatto altro che indurre il consumatore in errore”, spiega Zanoni. “Sarebbe potuto accadere che un prodotto con pochissimo sale non sarebbe stato autorizzato a mettere questa etichetta, mentre un prodotto con molto sale avrebbe potuto metterla a seguito a una mera riduzione del 15% di sale”.

La proposta di risoluzione evidenziato la scarsa chiarezza e utilità per il consumatore della dicitura “ora contiene il X% di [calorie, grassi, grassi saturi, sodio, sale, zuccheri] in meno” che avrebbe dovuto essere introdotta in etichetta. “Questo perché non si prendono in considerazione gli alimenti della stessa categoria ma solo la versione precedente dello stesso prodotto”, spiega Zanoni. Facciamo un esempio: se un prodotto con il 10 per mille di sale lo diminuisce del 15 per cento (quindi arriva all’8,5 per mille) avrebbe potuto mettere questa scritta in etichetta. Se invece un prodotto con già il 5 per mille  non diminuisce il quantitativo di sale non avrebbe potuto mettere l’indicazione in etichetta sembrando paradossalmente peggiore del primo.

“Siamo riusciti ad scongiurare un’etichetta che non avrebbe aiutato i consumatori a fare scelte alimentari sane ma che avrebbe solamente fornito all’industria alimentare uno strumento di marketing sleale anche rispetto ai concorrenti più virtuosi”, conclude l’Eurodeputato. “La tutela di quello che mangiamo e della nostra salute vengono prima di tutto. Ecco l’importanza di indicazioni chiare ed efficaci sulle etichette degli alimenti”. “Come membro della commissione Ambiente competente in materia difenderò sempre questo principio contro gli interessi delle lobby”.

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