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Treviso, consumo suolo, Zanoni e Bigon (PD): “Provincia divorata dal cemento, legge veneta fallimentare. Eliminare deroghe”.

“I dati diffusi dall'Ispra sul consumo di suolo nel 2022 disegna uno scenario in continuo peggioramento per la Marca Trevigiana. Ormai questo è un territorio divorato dal cemento e la legge regionale che dovrebbe limitare il fenomeno è a dir poco inadeguata e fallimentare”.
Il giudizio, alla luce dei dati diffusi dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è dei consiglieri regionali del PD Veneto, Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon.
“Basti pensare che questa è la nona provincia italiana per aumento in termini assoluti del territorio consumato (155 ettari, in crescita rispetto ai 121,4 del 2021), alle spalle in Veneto solo di Verona, e resta settima in Italia per superficie edificata. E per quanto riguarda l'area comunale di Treviso emerge che sono stati consumati altri 8 ettari di verde, a fronte degli 1,88 dell'anno precedente. Treviso città, con il 39,89% di suolo consumato pari a 2.210 ettari è il quarto comune del Veneto per utilizzo di territorio rispetto al totale, e si colloca al 195esimo posto tra i 7.904 comuni italiani. C'è di tutto, nella nuova colata che ha ricoperto la città nel 2022: stazioni di servizio, nuovi supermercati, lottizzazioni”.
Zanoni e Bigon, come “esempio positivo” fanno riferimento al “provvedimento preso dalla Giunta di Preganziol, di limitare a 400 metri quadri anziché 1.500 la superficie di edifici di vendita lungo il Terraglio”. E puntano l'indice sulla normativa regionale in materia: “da quando è entrata in vigore il consumo aumenta inarrestabile. Colpa delle svariate deroghe previste, da quelle inerenti le attività di cava agli interventi del Piano Casa a sostegno del settore edilizio. La legge, voluta da Zaia al quale va imputato questo fallimento, va cambiata al più presto, innanzitutto eliminando le deroghe”.
 
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