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SCARICO DI RIFIUTI TOSSICO E NOCIVI ALL’INTERNO DEL LAGHETTO DI UNA CAVA DI PONZANO (TV): PAESEAMBIENTE CHIEDE CHIAREZZA ED APPROFONDITE INDAGINI PER SCONGIURARE OGNI EVENTUALE INQUINAMENTO DELLE FALDE ACQUIFERE.

La notizia di questi giorni, relativa alla sospensione dell’autorizzazione allo smaltimento di rifiuti inerti, da parte della Provincia nei confronti della cava Biasuzzi di via Morganella Ovest di Ponzano (TV), ubicata nei confini del comune di Paese (TV), a causa del rinvenimento di rifiuti “tossici e nocivi” in campioni prelevati dal Corpo Forestale dello Stato in detto sito e successivamente analizzati dall’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) di Treviso, ha destato molta preoccupazione, nonché la volontà di vederci chiaro, tra i responsabili del gruppo ambientalista Paeseambiente. Sembra che tutto sia nato in seguito ad un’ispezione del 14 gennaio scorso del Corpo Forestale dello Stato, Stazione di Volpago del Montello, in seguito alla quale sono stati scoperti alcuni operai scaricare, in un laghetto della cava, alcuni rifiuti, che nulla avevano a che fare con il materiale inerte derivante da demolizioni edili. Le successive analisi dell’ARPAV sui campioni rilevati, avrebbero confermato in particolare la presenza di piombo, nonché di cromo e addirittura arsenico. la Provincia, in data 16 giugno 2004, ha comunicato alla ditta la sospensione cautelativa dell’autorizzazione allo smaltimento dei rifiuti inerti rilasciata nel 2000, mentre la Procura di Treviso avrebbe avviato un procedimento penale per la violazione delle norme contenute nel decreto legislativo n.22 del 1997, meglio noto come Decreto Ronchi sui rifiuti. Paeseambiente si augura che vengano attuate tutte le necessarie procedure relative alla messa in sicurezza del sito, anche in considerazione che i laghetti che si vengono a creare nelle cave di ghiaia, sono in diretto collegamento con le falde acquifere oggetto di approvvigionamento idrico di acqua, anche ad uso potabile, ad opera di privati e comuni. Paeseambiente chiede pubblicamente se i Comuni di Ponzano, Treviso e Paese, direttamente interessati, in quanto si trovano lungo il percorso sotterraneo della falda acquifera, hanno adottato tutte le misure necessarie al fine di monitorare ed eventualmente vietare ai possessori di pozzi l’uso dell’acqua emunta. Paeseambiente valuterà con i propri legali la possibilità di chiedere a tutti gli Enti coinvolti copia degli atti in corso e le misure adottate per questo caso. Ha dichiarato Andrea Zanoni, Presidente di Paeseambiente: “Questo episodio ci preoccupa molto, soprattutto per le conseguenze che potrebbero esserci sulle falde acquifere e sulla salute dei cittadini, che potrebbero aver utilizzato inconsapevolmente acqua contaminata. Scaricare rifiuti in un laghetto di una cava equivale a scaricarli direttamente in falda, è come fare un’iniezione ad una persona direttamente in vena. Ci auguriamo che oltre ai provvedimenti sanzionatori già in atto grazie all’intervento di CFS, Procura della Repubblica e Provincia, vengano adottate tutte le procedure previste dal Decreto Ministeriale n.471 del 1999 sulle bonifiche al fine di scongiurare l’eventuale perdurare di possibili inquinamenti in atto e di far valere il principio di “chi inquina paga”. Purtroppo, sembra che il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici e nocivi, del quale i media oggi danno ampio risalto, non risparmi nemmeno il nostro territorio e soprattutto un bene preziosissimo qual è quello dell’acqua, che sta diventando una risorsa sempre più a rischio. Faremo il possibile affinché le autorità competenti avviino celermente tutte le eventuali procedure di legge relative alla bonifica dei siti inquinati”.

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