Mentre l’Italia taglia sull’ambiente, gli europei sono sempre più preoccupati del cambiamento climatico. Lo dice l’ultimo sondaggio Eurobarometro pubblicato in questi giorni che denuncia tra i problemi più gravi al mondo proprio quello del clima. “Più di due europei su tre considera il cambiamento climatico un problema molto grave e quasi l’80% ritiene che l’adozione di misure volte a combatterlo possa dare impulso all’economia e all’occupazione”. Vero. Purtroppo il governo italiano non la pensa così. Infatti, mentre le economie emergenti del mondo, ad esempio India e Brasile, ci mostrano come sia possibile investire nella green economy proprio in tempo di crisi, risparmiando e riducendo le emissioni di Co2, in Italia si taglia a più non posso sull’ambiente adducendo a pretesto quella stessa crisi economica.
Che la green economy sia un’opportunità sembrano averlo capito tutti tranne il nostro governo e qualche amministrazione regionale, come la Giunta Zaia, che non trova di meglio da fare che riportare il carbone a Porto Tolle.
Il cambiamento climatico è infatti visto come un problema molto grave dal 68% delle persone intervistate da Eurobarometro, che diventa l’89% se si contano anche coloro che lo ritengono “piuttosto grave”. Insomma, l’opinione pubblica europea ritiene che la lotta al cambiamento climatico e il miglioramento dell’efficienza energetica possano dare impulso all’economia e all’occupazione in Europa. Contemporaneamente l’Italia si fa tirare le orecchie per la scarsa percentuale totale di edifici a risparmio energetico costruiti negli ultimi anni. Addirittura il 68% degli europei è favorevole all’idea di una fiscalità maggiormente incentrata sulla tassazione del consumo energetico.
La Commissaria Ue responsabile dell’Azione per il clima Connie Hedegaard ha detto che “i cittadini d’Europa sono consapevoli che esistono altre sfide oltre a quelle economiche. Una chiara maggioranza di europei si aspetta che i responsabili politici e i leader economici affrontino seriamente e con urgenza la grave sfida posta dal clima”. Peccato che il governo italiano sia troppo impegnato a salvare i suoi ministri e a imbavagliare la libera informazione.