Andrea Zanoni presenta un’interrogazione parlamentare per chiedere l’intervento della Commissione europea sulla riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle (Ro) approvata in deroga e in violazione della normativa Ue.
“Perché il Ministero dell’Ambiente italiano non ha avviato una nuova procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), come prevedono le normative europee, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato la riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle (Ro)?”, lo chiede Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, con un’interrogazione parlamentare (guarda il video) alla Commissione europea.
“Dopo che il Consiglio di Stato ha annullato il decreto di VIA positivo su questo progetto, non è stata affatto avviata una nuova procedura come prevede la Direttiva Ue 85/337/CEE” in quanto il Ministero dell’Ambiente si è semplicemente limitato a richiedere un nuovo parere a una sua commissione interna “senza alcuna consultazione delle autorità interessate in materia ambientale”, si legge nell’interrogazione. Inoltre il Ministero intende applicare “una nuova disposizione contenuta nel decreto legge 98/2011 con cui è previsto che, per la riconversione a carbone delle centrali elettriche ad olio combustibile, si deroga alla normativa vigente”.
“Insomma non solo si tagliano fuori eventuali pareri contrari a questa mostruosità ambientale, ma si è confezionata un’apposita leggina ad hoc per scavalcare la normativa che ne dovrebbe regolamentare la riconversione”, commenta Zanoni. “In questo modo, non si prende neppure in considerazione, in chiara violazione della direttiva europea, la possibile alternativa dell’alimentazione a gas dell’impianto di Porto Tolle, a totale discapito della salute degli abitanti della zona”.
“Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di scempio ambientale che la Regione Veneto e il Governo vogliono imporre ai cittadini veneti”, conclude Zanoni, “e all’utilizzo della deroga come escamotage illegittimo per operare al di sopra della legge che, evidentemente, non vale per la Giunta Zaia”.