Venezia, 22 giugno 2018
“Le vongole rappresentano un’attività utile non solo per il Delta del Po, ma per tutta l’economia regionale. Quindi la scoperta di partite contaminate da Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche che già hanno contaminato migliaia di cittadini in particolare del Vicentino, ci preoccupa non poco. Quali controlli e monitoraggi intende fare la Regione, che su Pfoa e Pfas si è mossa con un imbarazzante ritardo?”. La richiesta è del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, primo firmatario di un’interrogazione a risposta immediata sottoscritta anche dal collega Graziano Azzalin e da Cristina Guarda della Lista AMP, dopo quanto emerso da uno studio dell’Università di Milano che ha rilevato una concentrazione di Pfoa pari a 31 nanogrammi per ogni grammo di vongole. Una quantità che non ha uguali in Europa e ben superiore ai 3,6 ‘certificati’ nel 2013 dal CNR per i mitili del Delta del Po.
“Non vogliamo fare allarmismi, ma anche il direttore dell’Ispra ha evidenziato la necessità di monitorare la situazione per quanto riguarda gli effetti, a lungo andare, sulla sicurezza alimentare e sull’ambiente. È quindi necessario capire in tempi brevi come intervenire, evitando di mettere in ginocchio un settore che localmente garantisce un fatturato annuo di circa 15 milioni. Siamo sempre in attesa che l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, definisca meglio i livelli di tollerabilità sia per l’ambiente che per la salute. Vista la presenza sempre maggiore di queste sostanze a causa dell’inquinamento, crediamo che la Regione dovrà rivedere l’analisi della catena alimentare. Nel frattempo chiediamo a Zaia di attivarsi per rafforzare controlli e monitoraggi anche su vongole e molluschi del Delta. Questo inquinamento deve vedere allargarsi sempre di più il fronte di chi lo combatte, comprese le categorie produttive in ballo, e non solo chi da sempre lotta per un ambiente migliore, troppo spesso con pochi alleati”.