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Maxi operazione Interpol anti-avorio

AMBIENTE: IFAW,MAXI-OPERAZIONE INTERPOL ANTI-TRAFFICO AVORIO
(NEWSLETTER AMBIENTE) (ANSA) – BRUXELLES, 25 GIU – Maxi-operazione dell’Interpol
contro il traffico di avorio, la piu’ ampia mai condotta prima, in 14 paesi
africani. Oltre 200 persone arrestate, quasi due tonnellate di avorio di
contrabbando sequestrato, 20 kg di corni di rinoceronti e armi militari
automatiche il bilancio dell’operazione durata tre mesi, battezzata ‘Worthy’. Il
lavoro e’ stato condotto dall’Interpol in collaborazione con l’International
Fund for animal welfare (Ifaw), per combattere le organizzazioni criminali
responsabili del traffico illegale di avorio. Nell’operazione sono stati
sequestrati anche pelli di leone, leopardo, coccodrillo e pitone, ma anche
uccelli tropicali vivi e altre specie protette, destinati al commercio mondiale
fuorilegge. Sono stati coinvolti oltre 320 funzionari di diverse agenzie,
incluse polizia, dogana, agenzie di protezione dell’ambiente, servizi
veterinari, sicurezza aeroportuale, ministeri del turismo e procure nazionali,
con interventi in mercati, negozi, posti di confine e controlli lungo le strade.
”L’Ifaw ritiene che un elefanto ucciso per il suo avorio e’ uno di troppo” ha
commentato Kelvin Alie, direttore del programma contro il traffico di specie
selvatiche dell’Ifaw. Secondo Alie ”alcuni paesi dell’area di smercio stanno
facendo la loro parte nell’ospitare e proteggere i propri elefanti e dobbiamo
sostenerli in questi sforzi”. ”Questo significa – ha aggiunto il responsabile
Ifaw – che i paesi sviluppati si uniscono a Ifaw nel formare i funzionari che si
occupano di specie selvatiche, ricercano il commercio illegale e assicurano la
sicurezza del nostro patrimonio naturale comune”. ”Questa operazione – ha
spiegato David Higgins, manager del programma Interpol sui crimini ambientali –
e’ la piu’ ampia mai coordinata prima dall’Interpol contro il traffico illegale
di avorio, non solo in termini di sequestri e arresti, ma anche nell’individuare
le organizzazione criminali che incassano milioni di dollari grazie
all’uccisione e la distruzione della fauna selvatica e del suo habitat, con
crimini associati come omicidio, corruzione e riciclaggio del denaro”. ”Le
informazioni raccolte – ha affermato Higgins – ci consentiranno di identificare
i legami fra i bracconieri e le reti globali che indirizzano e facilitano questo
tipo di crimine. Identificando le loro rotte di traffico internazionale,
arrestando le persone coinvolte ad alto livello ed eliminando il crimine alla
sua fonte e alla sua destinazione, stiamo dando un reale contributo alla
conservazione dell’ambiente e della biodiversita’ mondiale”. I paesi coinvolti
nell’operazione sono stati: Etiopia, Botswana, Ghana, Guinea Conakry, Kenya,
Liberia, Mozambico, Namibia, Nigeria, Ruanda, Sud Africa, Swaziland, Zambia e
Zimbabwe. (ANSA). Y62 25-GIU-12 12:22 NNN

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