L’Ue apre un’indagine sull’uranio nell’acqua a Bolzano

Il Commissario Ue all’Ambiente risponde all’interrogazione dell’eurodeputato Andrea Zanoni che aveva denunciato le alte percentuali di uranio riscontrate negli acquedotti della Provincia autonoma di Bolzano: «Ora si farà finalmente chiarezza sulle ragioni della presenza di concentrazioni così elevate di questo metallo disciolto negli acquedotti e si adotteranno misure per tutelare la salute dei cittadini»

 

«La Commissione contatterà le autorità italiane competenti al fine di ottenere informazioni più dettagliate sulla situazione in provincia di Bolzano prima di decidere sui provvedimenti futuri». Questa è la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione che denunciava le alte percentuali di uranio riscontrate negli acquedotti della Provincia autonoma di Bolzano, presentata da Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo.

 

L’8 luglio 2013, l’eurodeputato aveva presentato un’interrogazione in cui rendeva noti all’Europa i risultati di una ricerca commissionata dall’Agenzia provinciale per l’Ambiente della Provincia autonoma di Bolzano sugli acquedotti, secondo cui le concentrazioni di uranio nell’acqua potabile superano i 20 µg/l (microgrammi per litro) in diversi comuni della provincia, precisamente San Genesio (22 µg/l), Postal (23 µg/l), Lana (36 µg/l), Silandro (62 µg/l) e infine Martello, in merito al quale i rilievi registrano il preoccupante dato di 80 µg/l.

 

«La Commissione ha confermato che la Direttiva sull’acqua potabile 98/83/CE stabilisce che le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite – ha affermato Zanoni – In particolare, gli Stati membri devono garantire il rispetto di taluni requisiti minimi richiamati nell’allegato I della Direttiva. In quest’ultimo, l’uranio non figura nell’elenco dei parametri chimici. Ai sensi dell’articolo 5 della Direttiva, gli Stati membri devono fissare valori per parametri aggiuntivi non riportati nell’allegato I, qualora ciò sia necessario per tutelare la salute umana. Vari Stati membri hanno adottato i valori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come riferimento o valore limite da non superare nell’acqua potabile».

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fissato il valore limite/guida di presenza di uranio nell’acqua potabile prima in 15 µg/l e successivamente in 30 µg/l (Uranium in Drinking-water: background document for development of WHO Guidelines for Drinking-water Quality), soglie riferite a un individuo adulto di 60 kg (quindi per bambini e donne in gravidanza il limite è inferiore).

 

La Commissione ha, inoltre, fatto sapere che “una direttiva sulle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano basata sul Trattato Euratom è attualmente in attesa di adozione finale da parte del Consiglio europeo e prevede che, se è superato il valore radiologico del parametro di riferimento, devono essere avviate indagini relative al rischio per la salute connesso al consumo di acqua, e se sussiste un rischio considerevole devono essere adottate misure correttive”.

 

«Oltre ai pericoli di contaminazione radiologica associati a tale elemento, l’uranio presenta anche una tossicità chimica, visto che tende ad accumularsi nei reni e a causare patologie quali le nefropatie – ha concluso Zanoni – Ora la Commissione avvierà un’indagine e verranno adottate misure per salvaguardare la salute di tutti i cittadini di Bolzano».

 

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

Email info@andreazanoni.it  

Tel. (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04

Tel. (Italia) +39 0422 59 11 19

Sito www.andreazanoni.it

Twitter Andrea_Zanoni

Facebook Andrea Zanoni

Youtube AndreaZanoniTV

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa