ANDREA

ZANONI

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Le minacce di qualche cacciatore non fermerà il mio lavoro in Europa

Treviso, 9-03-2012

Sono venuto in Europa per difendere gli animali, l’ambiente e la nostra salute. Insulti, minacce ed offese non sono non fermeranno la mia missione, ma rafforzano la convinzione che sto lavorando nelle giusta direzione per difendere i diritti di chi non può farlo da solo.
In questi sei mesi di mandato all’Europarlamento ho portato all’attenzione della Commissione europea le purtroppo frequenti situazioni d’illegalità dell’Italia in merito alla protezione degli animali e della caccia, un’attività che personalmente reputo sbagliata e vorrei vedere abrogata, ma che dovrebbe almeno essere fatta nel rispetto della normativa italiana ed europea.
Purtroppo questo troppo spesso non avviene. Molti cacciatori, non dico tutti, si sentono onnipotenti e autorizzati a sparare a qualsiasi cosa che si muova, come se il fatto di imbracciare un fucile li mettesse al di sopra della legge che tutti noi dobbiamo invece rispettare.

Spesso questo trend è incoraggiato da autorità locali e regionali conniventi e compiacenti che per accaparrarsi qualche migliaio di voti sono pronte ad emettere norme e delibere che autorizzano le cosiddette deroghe alla caccia per le quali il nostro Paese si trova sotto accusa da parte di Bruxelles. Mi riferisco ad esempio alla Giunta Zaia in Veneto che, schiava della lobby ingorda dei cacciatori, ci costringe ogni anno ad una battaglia a suon di ricorsi e sentenze in tribunale per fermare le doppiette in un periodo molto delicato per la migrazione degli uccelli, con particolare riferimento a quelli insettivori come la pispola ed il prispolone, o il variopinto fringuello.

Come membro di associazioni per vent’anni e come Eurodeputato da qualche mese, ho sempre combattuto la mia battaglia con i mezzi che la democrazia e la politica ci mette a disposizione, ovvero istanze, interpellanze, denunce, progetti di legge, conferenze pubbliche, manifestazioni e, da ultimo, interrogazioni alla Commissione europea. Ciononostante sono stato spesso bersaglio di insulti e offese per le mie posizioni, parole pesanti che da ultimo sono degenerate in minacce vere e proprie. Recentemente ho interessato la Commissione europea del problema caccia alla torta selvatica in Italia. Per tutta risposta qualche cacciatore ha suggerito di “chiudere la caccia alla tortora ed aprirla a Zanoni”.

Ho sempre fatto orecchi da mercante alle offese che mi venivano rivolte, ma passando alle minacce è stato superato davvero ogni limite. Recentemente ho presentato una querela alla Procura della Repubblica di Treviso nei confronti di qualche sito Internet che da libero sfogo a questi signori. Internet è una cosa bellissima, offre conoscenza e condivisione di idee. Ma non deve diventare un focolaio di odio e istigazione alla violenza né nei miei confronti né nei confronti di nessuno al mondo.

Rispondere alle offese con le offese non è nel mio carattere né nel mio stile. Voglio solo far presente a questi “signori” che insulti e minacce non faranno altro che rafforzare la mia convinzione che il mio lavoro al Parlamento europeo per la tutela degli animali sta portando a dei frutti concreti.
Cari cacciatori, il mio impegno in questa battaglia sarà ogni giorno più forte e sentito!
La mia attività in Europa in difesa degli animali continua!

Andrea Zanoni

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