La Commissione europea invia un parere motivato all’Italia per incongruenze dell’ordinamento nazionale con la Direttiva Valutazione d’Impatto Ambientale. Zanoni (PD) è il relatore del Parlamento europeo della nuova VIA: “Rimediare agli errori del passato e dare priorità alla tutela dell’ambiente e della salute degli italiani. Con la mia nuova direttiva VIA il pubblico sarà sempre informato sui grandi progetti come ponti, porti, autostrade e inceneritori”.
“La Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia per il mancato allineamento della legislazione nazionale alla Direttiva Ue sulla Valutazione d’Impatto Ambientale VIA”. Lo fa sapere da Bruxelles l’eurodeputato PD Andrea Zanoni, il relatore del Parlamento europeo della nuova Direttiva VIA. “Finiamo sotto accusa per la definizione di “progetto” nella legislazione italiana, le disposizioni relative alla partecipazione del pubblico alle VIA e l’ampiezza di determinate categorie di progetti. Sono sicuro che il nuovo governo saprà rimediare agli errori delle passate amministrazioni e applicherà alla lettera le nuove disposizioni che ho introdotto nella nuova VIA che entrerà in vigore verosimilmente nel 2016 nell’interesse dell’ambiente e della salute degli italiani per troppi anni presi sottogamba”.
Il parere motivato della Commissione europea fa seguito alla lettera di costituzione in mora inviata nell’aprile 2009, seguita da una lettera di costituzione in mora complementare nel febbraio 2012. Se da un lato diverse osservazioni hanno trovato soluzione, resta irrisolta la maggior parte delle contestazioni della Commissione, in quanto i testi preparatori presentati finora dall’Italia sono insufficienti a porre termine alla violazione o sono ancora nella fase di stesura.
“Per troppo tempo in Italia enormi progetti altamente impattanti sull’ambiente come come ponti, porti, autostrade, discariche di rifiuti e inceneritori sono stati costruiti nel più totale disinteresse per le ricadute ambientali e quindi sulla salute degli italiani – continua Zanoni – Con la nuova direttiva VIA che ho curato al Parlamento europeo ci saranno norme specifiche sulla biodiversità, il clima, maggiore trasparenza nella procedura per facilitare la partecipazione pubblica grazie alla creazione di un portale centrale, norme nuove sul conflitto di interessi, sanzioni nel caso di violazioni delle norme derivanti dalla nuova direttiva, una forte limitazione della possibilità di ricorrere a deroghe, norme contro il “salami slicing” ovvero la valutazione a pezzi di uno stesso progetto, la valutazione del rischio e degli effetti cumulativi e tempistiche certe dell’iter autorizzativo”, conclude l’eurodeputato.
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